Category Archives: Cose che succedono

Gli amici son la famiglia che ci scegliamo

Gli amici son la famiglia che ci scegliamo

Se mi avessero detto, qualche mese fa, che ci sarebbero stati i cambiamenti nel mio piccolo mondo delle amicizie, che poi in effetti ci sono stati, io mi sarei messa a ridere ed avrei detto: impossibile. Invece poi quei cambiamenti ci sono stati e, vi dirò, non sapete quanto ne son contenta.

Piccola considerazione

Piccola considerazione

Così, eh, come considerazione personale, eh. Ma se invece che fare ‘sto ponte sullo stretto che tanto son millenni che in barca ci s’arriva uguale, cioè, magari ‘sti dindini li spendete per ricostruire le case della povera gente che gli è crollato il mondo in una notte d’aprile? Vabbè che ci sta pensando Superman, ma un minimo di buon senso, no?

La mia visione dell’inferno

La mia visione dell’inferno

Io con gli anni, mi rendo conto che peggioro. Sono una specie di vino che diventa aceto, ecco. Tipo prendete stasera, l’amichetta dice se c’ho voglia di far un giro in città e io m’immagino ‘ste stradette intasate di gente: fighette in tiro da te-la-do-se-sei-trendy-abbastanza, ragazzotti in cerca delle fighette, gente che aspetta il sabato per uscire dalle fogne che normalmente la nascondono, tipi finto annoiati ma che poi son sempre lì. No, ho detto, amichetta io mi sa che non ci vengo.

Diventerò un’eremita, giuro

Diventerò un’eremita, giuro

Io, per esempio, non sopporto le persone prepotenti, specie quando si parla di lavoro.
Mi chiama oggi pomeriggio, una tipa che sapevo mi avrebbe chiamata, per far delle lezioni private. Bene, le dico io, mi dica il programma qual è. Boh, mi fa, delle traduzioni. Ok, ma ci sarà anche della grammatica, no? Non lo so, mi devi fare queste traduzioni. Devo? Di grazia, devo? E in base a quale principio, devo? E soprattutto, quando t’ho detto che mi stava bene che mi dessi del tu?
Insomma, per farvela breve, non aveva la minima idea di quale fosse il programma dell’esame, avrebbe bisogno, più che di lezioni di lingua, di serie, serissime lezioni di bon ton, per cominciare e di grammatica italiana, per proseguire, tutto questo mentre mi spiegava che studia per diventare insegnante. Quando succedon ‘ste cose, io penso sempre, che se mai avessi dei figli, probabilmente sceglierei di educarli in casa, piuttosto che affidarli a certe “insegnanti”.

Ritenta, sarai più fortunato

Ritenta, sarai più fortunato

Ho partecipato ad una roba, dove quelli scelti vanno poi a insegnare per un po’ all’estero. Quelli non scelti, però, possono sempre sperare che qualcuno non c’ha più voglia di partire e allora magari vanno al posto suo. Sicché, ogni settimana, si fa un elenco delle scuole dove qualcuno ha rinunciato e tu puoi dire: ok, ci vado io. E io aspetto sempre il giorno che fan la lista delle scuole, solo che sarà almeno un mese che vengon fuori delle scuole in paesi talmente scrausi che tu dici, ma se non ci va nessuno, perché ci devo andare proprio io?

Mark as spam

Mark as spam

Guardate, oggi ci son rimasta malissimo. Stavo controllando la posta ed ho dato uno sguardo alla casellina dello spam. Di solito c’ho tutte le lotterie fasulle, pubblicità sceme che chissà com’è che arrivano, roba innocua, insomma. Oggi invece c’era pure un messaggio di quelli del viagra quello fasullo. E ci son rimasta male, ecco. Non so manco io perché.

Quote rosa e parità

Quote rosa e parità

Io non sono d’accordo con queste cose. Non so com’è andata lì, parliamo in generale. Mettiamo che io voglio fare una giunta di persone veramente formidabili e le persone più brave sono uomini, non donne. Perché dovrei scegliere una persona mediocre invece che una bravissima solo per le “quote rosa”? Io penso che finché le donne si faranno trattare come panda, invece che farsi semplicemente valere per bravura e dar risposte coi fatti invece che con tutte queste pugnette, allora hai voglia a parlare di parità.

Quando è troppo è troppo

Quando è troppo è troppo

Insomma, accendo la tivvù per vedere questi ragazzi di qui che sono all’X – Factor. Son bravi ‘sti ragazzi, uno sguardo lo do sempre volentieri. Però, porca paletta, se accendo la tivvù e ci trovo Eros Ramazzotti che canta, io non ce la posso fare, gente. Che ogni volta che lo vedo penso, diavolo, se t’operavi alle adenoidi vent’anni fa, col cazzo che vendevi un disco.

And the Oscar goes to…

And the Oscar goes to…

Quando vado in un posto che vorrei entrare là dentro e fare una scena di mazzate tipo Matrix e poi invece tiro fuori il sorriso più lucido e paraculo che mi riesca  e la vocetta gentile da coniglietto, quando esco, poi m’aspetto sempre che mi ritrovo davanti tutto il pubblico che batte le mani mentre mi consegnano l’Oscar.