Ma la mattina dopo, quando ci svegliammo con gli occhi mezzo fuori dalle orbite, capii che non mi serviva granché bere per dimenticare, se era questa l’intenzione. Niente di importante, come ho già detto, mi entrava da un orecchio per uscire dall’altro. È stato così tutta la mia vita. Gli altri annegavano nel rum i loro dolori, io me li ricordavo – quelli degli altri, voglio dire.

Björn Larsson – La vera storia del pirata Long John Silver

Io sono quello che non ce la faccio. Io sono stanco, anzi, stanchissimo. La vita moderna ha dei ritmi e delle pretese che tenerci dietro, io non ce la faccio. Oppure no. Io sono esaurito. Ho finito, nel breve volgere di sette lustri, l’energia vitale che mi è stata concessa. Sono scarico. Sembro vivo, ma sono morto. Oppure no.

(Paolo Nori – Bassotuba non c’è)

– ¿Qué esperabas? – suspiró Úrsula-. El tiempo pasa.

-Así es- admitió Aureliano-, pero no tanto.

(Gabriel García Márquez – Cien años de soledad)

Bebía porque quería ahogar mis penas, pero las malvadas aprendieron a nadar y ora, ¡me abruma la decencia y el buen comportamiento!
(Frida Kahlo)

A la hora de matar no podemos dudar, es una
de las reglas de oro de la tauromaquia
(Pedro Almodóvar – Matador)

“Bisogna subire,” pensò Mario. C’è sempre una barcata di gente che cerca di spiegarci chi siamo – perché loro lo sanno e noi no -, che cosa dovremmo fare – perché noi ovviamente non lo sappiamo – e perché sbagliamo tutto nella vita, mentre invece, se seguissimo i loro consigli, saremmo tanto felici e a posto.
(Ladro contro assassino – Giorgio Scerbanenco)

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