Il karma e la Spagna

Il karma e la Spagna

L’altro giorno, a Roma, un ragazzetto turista spagnolo mi si è avvicinato e m’ha chiesto da accendere. Siccome c’aveva la faccia simpatica, gli ho regalato l’accendino. Mia cugina, che era con me, ha detto ma perché? Il perché è presto detto, perché ogni tanto bisogna riequilibrarlo il karma. Io ci son stata dodici giorni laggiù e me la son passata daddio e le persone m’hanno trattata daddio. Il tizio dell’ostello, a Sevilla, solo per aver detto che mi piaceva la corrida, è arrivato il giorno dopo con il calendario della temporada con tanto di prezzi e con la corrida di Uceda Leal ben evidenziata. A Granada un gruppo di ragazzi random con cui si parlava in un bar m’ha portata in giro per una sera intera come fossimo amici da vent’anni, a Sevilla la gente del bar dove andavo a ubriacarmi m’ha fatto una festa d’addio l’ultima sera che ero lì. A Málaga son riuscita a stare a un metro da uno dei toreri più importanti di Spagna. Bisogna curarlo, il karma, questo è.

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