Per un po’ di tempo c’era questa leggenducola metropolitana nota solo ai frequentatori di questo e altri giardini, nonché della sottoscritta giardiniera, secondo la quale io deridevo con dei raccontucoli chi aveva avuto la brillante idea di uscire con me e comportarsi male. Ora, questo è vero solo in parte. Solo in parte perché non sempre erano usciti con me, a volte erano usciti con qualche mia amica e io poi avevo riciclato la storia mettendoci il carrico da undici. Tra tutti questi bei tomi, però, ce n’era uno con cui c’ero proprio uscita io sul serio, ed era tra quelli che avevo deriso con gran gusto perché, dopo essersi ubriacato con un bicchiere sciacquato col mojito, si era comportato in maniera così idiota che deriderlo era assolutamente obbligatorio. Non solo. Si era davvero comportato in maniera talmente stupida, che l’amichetta, a sentir la storia, s’era fatta delle grasse risate e aveva riciclato lei, la storia, mettendoci il carrico da undici. Proprio ieri, però, mi capita di incontrare delle persone che questo tizio qui lo conoscon bene e mi raccontano su di lui delle cose, che non solo l’amichetta senza conoscerlo ha inquadrato il personaggio in maniera divina, ma potevamo anche non scriverci niente, né infierire, ché davvero questo qui è uno di quelli che saranno chi saranno, ma sfigati rimangono.
Giu10