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Le gioie d’avere un fratello

Le gioie d’avere un fratello

Per motivi che ignoro, fratello aveva in camera una sagoma di dimensioni reali di quelle che ci sono al cinema quando fanno le pubblicità dei film. L’altro giorno, fratello ha deciso di fare pulizia nella sua stanza. Quindi, quando io questa sera ho aperto il garage per prendere Alessandro mi è venuto un infarto visto che mi son trovata davanti un gigantesco uomo nero nascosto giusto dietro la saracinesca.

Hello Kitty

Hello Kitty

Oggi m’è venuta l’idea geniale di fare il bagnetto ad Alessandro. Quello che non avevo calcolato, però, è che la vernice di Alessandro ha i suoi problemi, sicché dopo un po’ che passavo la spugna mi son accorta che veniva via. Ok, ho detto, vieni via, diventa grigio e amen. Una cippa. Sotto quella vernice scrausa esiste ancora la vernice rossa originale, sicché, tra il grigio che è venuto fuori e il rosso che s’intravede sotto, adesso Alessandro è diventato quasi rosa. Capite? Rosa. Tanto valeva che si materializzasse pure il faccione di Hello Kitty.

Il lupo perde il pelo…

Il lupo perde il pelo…

Ieri ero a far la spesa con Alessandro. Far la spesa con Alessandro significa che quando esci carica di sacchetti dal supermercato, devi, nell’ordine: togliere l’antifurto ad Alessandro, sistemarlo nel bauletto in modo che non intralci i sacchetti e dopo questo sistemare i sacchetti facendo il tetris nel suddetto bauletto. Va da sè che ci vuole un po’ di tempo. Sicché, m’avvio al parcheggio e proprio lì, accanto ad Alessandro, c’è lei. E mentre io faccio tutte le mie manovre, lei parla con due amichette, dalla faccia adorabile come la sua, di come sta…ehm…simpatizzando dal virtuale al reale, senza  risparmio di dettagli, con un tipo. Solo che è leggermente fidanzata da tipo dieci anni. E io m’è venuto lo schifo, ché il fidanzato è proprio un bravo ragazzo e allora ho preso le buste così come veniva e son andata via.

Che hai da guardare?

Che hai da guardare?

Siccome sono d’animo gentile, se m’accorgo che qualcuno mi fissa, la prima cosa che mi viene in mente è “Ca**o hai da guardare?”. Capita pure che lo dica, eh, tipo alle quattro signorinelle a me sconosciute che vedendo passare me e Albe han fatto una specie di telefono senza fili e si son voltate tutte e quattro che manco le ballerine del nuoto sincronizzato. Stessa cosa stamattina. Mettevo in moto Alessandro fuori dal tabaccaio e tre ragazzotti in una macchina passano con la testa fuori dal finestrino. Io stavo per lanciargli il casco, poi mi son ricordata che se son con Alessandro non vale, ché poverino, con quel coloretto suo bizzarro è strano se non lo guardi.

Alessandro dopo la plastica

Alessandro dopo la plastica

Il mio motorino si chiama Alessandro. Il nome venne scelto senza alcun criterio in particolare, semplicemente era un nome che mi piaceva. In tempi gloriosi, Alessandro faceva la velocità suicida di 75 chilometri all’ora e, soprattutto, costituiva una entità inscindibile dal resto del mio corpo. Poi sono arrivati la patente e la macchina ed Alessandro (che in seguito ad un intervento di chirurgia plastica palesemente sbagliato era diventato di un indefinibile arancione sbiadito) è rimasto a dormire in garage per tutto questo tempo. Fino alla settimana scorsa, quando s’è deciso di rimettere a nuovo il mio fedele compagno di mille avventure. Che oggi è pronto e io non vedo l’ora di farci un bel giretto.