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Tra donne

Tra donne

Questa mattina ero libera, allora sono prima passata da una mia amica che mi aveva chiamata per una traduzione. Abbiamo chiacchierato un po’ e già questo era bello, perché non ci vediamo mai ed è un peccato, perché ci troviamo sempre su tutto e infatti è venuto fuori che anche lei aveva pensato a un progetto al quale io tenevo tanto, ma non ero riuscita a farlo andare in porto. E invece lo faremo insieme. Poi sono andata da un’altra mia amica all’atelier di sua mamma e prima in un nanosecondo mi ha sistemato un vestito che era troppo lungo e poi siamo state a chiacchierare per un sacco di tempo. Adesso sono a casa e fa un bel fresco e penso che certe mattine così sono un gran bel regalo.

Destino

Destino

Ho regalato a una mia amica un vestito che amavo. Non mi ci entrava più neppure una gamba, e campeggiava da tempo nell’armadio nella vana attesa di rientrarci. Quando è tornata a casa, l’ha provato e mi ha mandato una foto. Le sta benissimo. E io sono felice, perché certi vestiti sono fatti per essere indossati, non per stare negli armadi a dormire.

È scoppiata la primavera

È scoppiata la primavera

Ieri è venuta la mia amica Valentina a trovarmi. Lei non lo sa, ma il nostro è stato il primo aperitivo sul terrazzo della stagione, e io sono molto contenta che sia così. Abbiamo bevuto il prosecco e parlato di un sacco di cose e di libri, lei legge moltissimo, anche più di me e anche se non ci piacciono gli stessi libri, poterne parlare con qualcuno è davvero una primavera. Del cuore.

Coppiette

Coppiette

Siamo uscite, con l’amichetta, a fare un giro e ci è venuto in mente che c’è un mercatino trash che fanno ogni domenica, sicché abbiamo deciso d’andare lì a farci due risate. A me, nei mercatini trash, mi fanno ridere non solo quelle famigliole rigurgitate da chissà dove, ma anche e soprattutto quelle coppiette di ragazzi, che tu li vedi e sai che stanno andando o tornando dalla messa, tirati così a lucido che manco le piastrelle del bagno, magari con la borsetta firmata, lei e la faccina finto-schifata, con un ‘espressione scazzatissima lui, che vorrebbe di sicuro essere da un’altra parte, che io mi chiedo sempre quanta cattiveria dev’esserci, in queste ragazze qua, a volerli trascinare per forza nel mercatino trash, ‘sti poveri fidanzati.

Gli amici son la famiglia che ci scegliamo

Gli amici son la famiglia che ci scegliamo

Se mi avessero detto, qualche mese fa, che ci sarebbero stati i cambiamenti nel mio piccolo mondo delle amicizie, che poi in effetti ci sono stati, io mi sarei messa a ridere ed avrei detto: impossibile. Invece poi quei cambiamenti ci sono stati e, vi dirò, non sapete quanto ne son contenta.

Gracias a la vida

Gracias a la vida

Questa canzone, un po’ di tempo fa, me l’aveva insegnata Massi. Mi aveva commossa, non per la canzone in sé, ma perché Massi me l’aveva segnalata ricordandosi certe cose della gioventù romantica, che io m’ero commossa. Stasera me l’ha ricordata una mia amica speciale, una di quelle con l’anima grandissima. E io ve la regalo.

Vietato arrampicarsi sugli scaffali

Vietato arrampicarsi sugli scaffali

Che poi, a pomeriggio, mentre con l’amichetta facevamo queste cose da femmine, siamo state in due negozi. Dove per la verità, non c’erano moltissimi clienti, ma quei pochi che c’erano ci son bastati per decidere che non potremmo mai fare le commesse. In uno di questi negozi, per la verità, a me è bastato un cartello che diceva “Vietato arrampicarsi sugli scaffali”.

Cose da femmine

Cose da femmine

Oggi pomeriggio io e l’amichetta ce ne siamo andate in giro a fare cose da femmine. Che fare cose da femmine, include, oltre alla contemplazione di diciotto minuti davanti allo scaffale delle creme per il viso, oltre a ridere come due dementi perché c’è una linea di shampoo che si chiama Alberto (e che giuro, non ho comprato, alla fine), anche spruzzarsi profumi. Sicché io mi son spruzzata ‘sta roba che diceva muschio bianco, che è di solito l’unico profumo che sopporto, però nell’etichetta non specificava che il muschio era probabilmente quello avanzato dal presepe dell’anno scorso. E adesso sono triste, perché mi son lavata i polsi sette volte ma questa roba non viene via.