A me piace avere amici a cena, a pranzo, per fare un aperitivo. Mi piace proprio un sacco. Mi piace apparecchiare bene, fare una bella tavola. Però forse guardo troppi programmi sulle cortesie per gli ospiti, ché ho talmente tanti bicchieri diversi che tra un po’ potrei aprire un bar.
Poi vavè, se volete farmi un regalo per natale, mi mancano quelli da grappa.
Un mio amico oggi mi ha detto che non farebbe mai il provolone in giro perché è felice con sua moglie. E poi dopo ha sdrammatizzato un po’, ha detto “vabbé, sembra roba da Love Story”. Io invece l’ho trovata una cosa molto bella perché molti stanno insieme perché hanno paura di star da soli, ma per fortuna c’è chi sta insieme perché è più bello e si è felici. E siccome adesso ho bevuto un paio di birre e sono nella fase in cui si augura il meglio a tutti quanti, bon, siate tutti come il mio amico.
Vabbè, non proprio tutti. Un paio di voi mi stanno proprio sul gozzo.
Quando vengono in vacanza dal nord nord, C. e J. hanno sempre una scorta di piccoli regali per tutti. Candeline svedesi profumate, noccioline speciali, dolcetti di natale allo zenzero o liquirizie del nord. Ogni regalo è sempre incartato con cura così ogni volta che arrivano con i loro regalini, a me sembra sempre di essere di nuovo piccola. A volte basta poco, per giocare col tempo.
L’altra sera parlavamo tra amici di alcune cose che son successe e questo amico mio ha detto “eh, ma quando te l’ho detto io non m’hai creduto”. E siccome ho toppato alla grande, mi sa che devo proprio dirlo. Danilo, avevi ragione.
Sono le otto e sembra notte fonda. Sarà che piove, sarà che con gli amichetti s’è tornati ora da un vinoso aperitivo. Sarà che vorrei dormire solamente. Senza sognare, magari, per una volta.
A pomeriggio parlavo con questo amico mio, che è un amico mio da poco, ma lo sto studiando, perché secondo me lui è uno di quelli che poi son amici bravi. E siccome noi due si fa la stessa cosa, a un certo punto c’è stato uno scambio, delle cose che noi si fa, e vi devo dire, m’è piaciuta molto, questa cosa.
Ieri sera l’amico mio ha fatto dieci minuti di cabaret su “uomini e donne”. Io gli ho detto che lo aspetto al varco, aspetto con ansia che si fidanzi con qualcuna per vedere se poi fa ancora ‘sto show. E se non lo fa, poi ci sarà la schiera di amiche che lo svergogneremo con la nuova fidanzata. In realtà io poi c’ho pensato alle cose che ha detto, e mi sa, però questo non glielo diciamo per non dargli gusto, che c’aveva raggione (con due G perché ne aveva molta). Corbezzoli, se c’aveva ragione!
Io penso che un buon indice per calcolare tipo l’affetto che c’hai per certe persone è quanto sei contenta di starci insieme dopo che magari non li vedevi da un bel pezzo.
Io normalmente sono una schifezza a tenermi in contatto con le persone. Rispondo sempre in ritardo alle email, magari non chiamo per tanto tempo. Però ecco, non lo faccio apposta, è che c’ho la testa tra le nuvole. E poi ci son delle persone che anche se non le senti per tanto tempo son persone che gli vuoi un sacco di bene e anche se le senti solo ogni tanto è bello poi vedere che ci si vuole sempre bene uguale. Ecco.
Per qualche oscuro motivo, il mio amico Mario ieri s’era fissato che mi doveva presentare un suo amico. Ti piacerebbe, diceva, fareste una bella coppia, insisteva. E più m’elencava le doti dell’amico suo, più io m’incazzavo, intanto (fondamentale) perché non sono ancora ad un livello di disperazione tale da dovermi affidare alla bontà di qualcuno che mi combini incontri e abboccamenti, e poi perché, mentre mi parlava di questo tizio e diceva è così così e così io pensavo che era un elenco perfetto di tutte le cose che io detesto in un uomo e quindi il fatto che Mario fosse così convinto che fosse il mio match mi ha fatta pensare a chissà come diavolo è che mi vede, se pensa che ci starei bene con uno così.
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