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Nureyev, se ci sei batti un colpo…

Nureyev, se ci sei batti un colpo…

Allora, ogni tanto capita che la sottoscritta si lasci coinvolgere in cose tipo presentare uno spettacolo nell’anfiteatro romano. Ché va bene che ho notoriamente la faccia di merda bronzo, però a me, ‘ste cose, un po’ me la fanno far sotto, ecco. Poi ci si consola, se tipo il fratello e l’amico, che di danza ne sanno quanto un comodino Luigi XV, sono stati coinvolti pure loro, ma per fare il charleston. Che ve lo dico a fare? Certe cose senza prezzo, sono.

Cibo per l’anima e per il corpo

Cibo per l’anima e per il corpo

Ecco, io penso che se nella vita c’hai come amici almeno un libraio e un oste, poi sei tipo a posto del tutto, ché c’hai assicurato che non c’avrai mai fame, che sia quella che t’attacca lo stomaco che quella che ti prende all’anima.  Se ce li hai e sono pure a un metro di distanza l’uno dall’altro, poi, diciamo che ti puoi fare nella lista dei fortunati.

E io, modestamente…

Il mio libraio è differente

Il mio libraio è differente

Stavo ascoltando una canzone e m’è venuto in mente che una volta, parlando con l’amico volatore, m’aveva detto che era ispirata ad un libro. Siccome non me lo ricordavo, che libro era, gli ho mandato un messaggino e gliel’ho chiesto. E l’amico volatore, non solo m’ha detto che libro era, ma m’ha anche spiegato che l’incipit della canzone è pure l’incipit del libro e che poi, in questa canzone, c’è anche una citazione di un altro libro dello stesso autore. E ve le dico queste cose, per farvi dispetto, perché voi non so se ce l’avete un amico (e un libraio) così. Ecco.

*La canzone è “Bardamu” di Vinicio Capossela, il libro “Viaggio al termine della notte” di Celine. Just in case.

Primissimo amore

Primissimo amore

Quando avevo tipo sette anni, ero innamorata follemente di Antonio. Più grande di me di un paio d’anni, per quel che ne sapevo era il ragazzo più bello del mondo. La cotta è durata un bel pezzo, credo per tutte le elementari, poi, vabbè, ho scoperto che il mondo era un po’ più grande. Ci siamo persi di vista, ci siamo incontrati l’ultima volta un bel po’ d’anni fa, poi, il nulla. Fino a qualche mese fa. L’attrezzo del demonio ci ha fatti ritrovare. Un bel po’ più grandi e un bel po’ diversi. Ad esempio, lui ha dei figli. Che io mi son già accaparrata come nipotini. E domani, io e questo primo primissimo amore ci rivediamo. E, sapete, sono emozionata. Non per quello che pensate, ma perché, vedete, mi emoziona sempre tanto quando vedo che alla fine, la mia infanzia, non è poi così lontana.

Cosa vuoi che siano dieci giorni

Cosa vuoi che siano dieci giorni

Siccome qua ormai s’è deciso sul serio di partire, allora si cerca di capire qualcosa in più e scegliere, chessoio, una meta ragionevole. Sicché mando un messaggetto a Livio chiedendo lumi e consiglio. E Livio mi dice ok, ti do una mano a capirci qualcosa, ma adesso sono un po’ impicciato, riesci a resistere tipo dieci giorni che son più calmo? E io ho pure fatto una risatina, ché ho detto massì, dieci giorni, certo che resisto dieci giorni ahahah. Però ci son dei momenti che cavolo, dieci giorni sembrano un sacco di tempo.

La violenza necessaria

La violenza necessaria

Diceva Gabriele a pomeriggio “te ogni tanto odi qualcuno e lo scrivi nel giardino”. Ecco, dicevo io, odiare è una parola grossa che riserverei solo a cani e bambini, però ci son delle persone, certe volte, che mi fan partire l’embolo ed allora o vado lì con la katana e faccio come la Beatrix Kiddo o scrivo due righe nel giardino e vedo se me la faccio passare. Ciò non toglie, giusto per chiarire, che se mi becco davanti la tipetta di cui si parlava più giù, fo un casino comunque.

L’ultima risposta

L’ultima risposta

Succede che tra meno di un’ora sarò seduta a parlare con una persona che capisce sempre tutto, che c’ha una bella testolina di visioni chiare ed io non voglio scaricare le mie scelte ad altri, ma il momento di farle, queste scelte, deve arrivare ed io con questo cervelletto bizzarro che ho, da sola non ce la fo.

Libera quanto basta per dare alla tua strada un nome e l’ultima risposta