Il mio sentito, sentitissimo, suca di oggi va nell’ordine:
– A te che mi devi dei soldi da due mesi, ma nel frattempo chiami a tutte le ore esigendo che io lavori per te magari anche la notte.
– A te, ragazzetta analfabeta funzionale che pretendi che io traduca per te un capitolo della roba che devi studiare, pagandomi quanto normalmente si lascia di mancia al ristorante.
– A te idraulico, che mi hai bloccata a casa da stamattina, nemmeno dovessi farmi un favore a venire qui a lavorare.
– A te, vicino del cazzo, che fai i lavori abusivi e sono mesi mi fai vibrare il pavimento di casa mentre cerchi di finire ‘sta Sagrada familia.
– A te, cretina che mi hai tolto il saluto da quando ti ho detto che no, non avrei lavorato di domenica per fare lezione a quella capra di tua figlia.
Ho finito (per adesso), vostro onore.
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Avidità
– Senti, a quella che sta provando il vestito devi dire che le sta male, perché lo voglio io.
Discorso tra una cliente e un bancarellaio sentito al mercato venerdì scorso. Me lo tengo come esempio della meravigliosa umanità del paesello.
Basta la parola
Ieri è stata una giornatina di quelle niente male, che ha raggiunto il picco della sfiga quando il giardino è stato chiuso per manutenzione. Ci stavo pensando giusto adesso e ho capito perché. Ieri m’hanno nominato una di quelle persone che dire iettatrice è poco, considerata la giornata di ieri, ecco.
Facce
Non lo so, certe volte guardo delle persone e mi viene in mente che forse hanno fatto male a metterle da parte, le teorie lombrosiane, ecco.
What, will these hands ne’er be clean?
No, è che m’è venuta in mente una roba su una persona e pensavo che quest’abitudine che ha questa persona – e non solo quella – mi ricordava qualcun altro. Ed in effetti era proprio così. Lei, mi ricorda.
Avvertimento
Cercherò di dirtelo nella maniera più carina possibile: stammi lontana. Stai lontana da me, dalle persone a cui voglio bene, da Albe. Fatti una vita, trovati un uomo, un cazzo finto, un gatto, quello che te pare, ma smettila di ficcanasare nella mia, di vita. Smettila di intrometterti, ché non sei un ospite gradito e porti pure un sacco di sfiga. Porta le tue finte buone maniere da un’altra parte, la tua falsa comprensione e condiscendenza salvale per chi ancora si fa abbindolare, ma stai lontana da me, ché se ti rivedo a gironzolar tra i fatti miei ti smonto che manco un letto dell’Ikea c’ha tanti pezzi.
Ineluttabilità del karma
Capita, nella vita, di sopravvalutare della gente, tra quella che incontriamo. Credere che sia migliore di quello che è, che sia leale, che sia sincera. E capita di sbagliarsi. Oh, se ci si sbaglia. Di buono c’è che gli errori di valutazione li fanno pure loro e troppo spesso pensano d’aver a che fare con persone tonte. E gli capita di sbagliarsi. Oh, se gli capita.
Avvertimenti e dispiaceri
Ci son delle persone che ti stanno simpatiche appena le conosci. Senti, a pelle, che ti piacciono. E ti piacciono molto, eh. Succede, sia chiaro, anche l’esatto contrario. Ci son delle persone che appena le conosci ti fanno l’effetto di un miasma di fogna ed anche se poi per un po’ riescono a imbrogliarti e a mascherare quest’odore terribile, alla fine torna su quello che sono. Ma ci sono, e per fortuna son di più, quelle persone che ti piacciono appena le vedi, che a volte odorano un po’ di tempesta, ma è un odore di vento ed erba ed è buono. Ed allora poi capita che le vedi incredibilmente insieme, alcune di queste persone che ti piacciono e che stimi proprio tanto, con delle persone che star da sole è il favore che dovrebbero fare al resto del mondo. E c’avresti proprio tanta voglia di gridare a quelle persone che ti stanno simpatiche e ti piacciono “Fai attenzione!!!”. Però non sempre si può. Ed a me mi dispiace.
A pensar male si fa peccato ma non si sbaglia
All’inizio, con un po’ d’ingenuità, ci credevo, alle coincidenze. Poi hanno iniziato ad essere tante, troppe. Ed allora ho pensato che non potevano esser solo coincidenze. Un po’ mi son vergognata, quando l’ho pensato. Sere, sei proprio maligna, vedi fango e merda dove non ci sono. Poi, invece, è arrivata la prova del nove. Ondate di schifo talmente alte che ho dovuto farci il surf. Ed ho capito che le coincidenze, quando c’è certa gente verme di mezzo, non possono esistere, tutto fa parte di una bavosissima ragnatela. Che certe persone esistono solo quando possono sguazzare in questa roba, che gli serve per esistere, altrimenti sarebbero ingurgitate dal proprio assoluto nulla. Ed ho capito che se ci son certe “persone” di mezzo, non si sbaglia mai a pensar male.
Fai schifo pure a gufare…
Guardate, prendetela così, ché la mia superstizione mica arriva a tanto, però boh, notavo delle coincidenze così buffe che tipo poi ti viene normale dire che t’han proprio gufato. Per fortuna poi, certe persone nemmeno come gufi valgono molto.