Tag Archives: capitano

Psicomedicina

Psicomedicina

Il capitano dice che, quando ti fa male la schiena, è perché sei arrabbiato per qualcosa che non tiri fuori. Io, per il mal di schiena che ho, propenderei per un’altra ipotesi, tipo aver fatto la ganza in bici l’altra sera e aver beccato un sacco di freddo e umidità. Ma siccome ammetterlo significherebbe ammettere che mi becco i malanni da vecchietta, allora dico che sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché ho mal di schiena.

Turpi manovre

Turpi manovre

Oggi sarebbe la giornata mondiale senza la dieta. Qualcuno deve averlo fatto sapere al capitano, che mi vagheggia, per la cena, di fiori di zucchina fritti. Io, ignara di queste turpi manovre di boicottaggio, avevo acceso un mutuo dal fruttarolo ed ero tornata a casa con tonnellate di verdure destinate all’infame destino d’essere lessate.

Cargo bike

Cargo bike

bikeDa un anno circa, mi sono innamorata di quella bici che vedete qui accanto. Da un anno circa cerco di convincere il capitano a comprarmela. In cambio gli ho promesso che lo porterò in giro nel cargo insieme ai gattini. Tutti e quattro, naturalmente, equipaggiati con foulard e occhiali da motociclisti. Però ancora non l’ho convinto.

Les revenants

Les revenants

Ieri sera ho costretto il capitano a guardare questo telefilm. Ma come – ha detto lui – guardi una roba francese? Sì – gli ho detto io – ma solo perché tra gli sceneggiatori c’è lo scrittore di Limonov. Ora, io leggo e leggo un bel po’. Di solito però leggo un libro e lo tengo per me, cerco di digerirlo. Limonov no. Limonov io ho scassato le balle finché non l’ho finito (e un po’ pure dopo) con robe tipo ma sai che Limonov ha fatto questo? ma sai che Limonov ha fatto quest’altro? Quindi quando ho detto così, ieri sera, il capitano ha alzato gli occhi al cielo e si è preparato a settimane ammorbanti con me che parlo del telefilm. In realtà non accadrà, perché un po’ aveva ragione, è troppo francese.

Pasquetta

Pasquetta

Questa pasquetta strana e di pioggia, dove io e il capitano abbiamo pranzato in casa come facciamo di solito la domenica, mi piace. Mi piace perché so che alla fine non è davvero domenica, è lunedì e allora poi la settimana che viene ci sarà meno da lavorare e passerà prima.

Ἰχθύς

Ἰχθύς

Per metterci dentro il tabacco e la macchinetta delle sigarette, ho sempre appresso una borsina. Prima ne avevo una a quadretti, poi si è rotta e ne ho trovata un’altra, una di quelle che ti danno in omaggio quando compri le riviste. Dorata, bruttissima. Però è piatta e non è ingombrante e quindi va benissimo. Il capitano non la sopporta, allora ha detto dammela, ti ci faccio delle decorazioni così è meno brutta. Poi dopo quando me l’ha restituita coi disegni io l’ho ringraziato e gli ho chiesto perché mi ha disegnato sulla borsina un pesce allo spiedo. Lui dice che non è un pesce allo spiedo, ma un simbolo di fortuna. Io ho pensato che pure un pesce allo spiedo è un bel simbolo, ma non ho insistito.

Lucky day

Lucky day

Il diciannove marzo è il giorno della mia laurea. Roba che ha fatto contento il mio papà mica poco. Il mio amore dell’adolescenza si chiamava Giuseppe e Giuseppe (in tutte le declinazioni, da Peppe a Peppino a altre robe che se le scrivessi qui non mi parlerebbe più) è il nome del capitano. Sicché via, se lo chiamo giorno fortunato mica sbaglio.

Impermeabile

Impermeabile

Il capitano, lui ha fatto le barricate, ha vissuto un sacco di robe eccitanti e fichissime, ha avuto donne da paura, si è imbarcato su un cargo battente bandiera liberiana (non davvero, ma rende l’idea) e ne ha viste di ogni. Non si spaventa di nulla, lui. Ma se dico che conservo la pizza avanzata e la mangio fredda per pranzo, mi guarda con la stessa faccia di una scolaretta del collegio di suore che si trova davanti il maniaco con l’impermeabile.