La primavera è arrivata con un bastimento carico carico di ormoni, concretizzati in sogni alquanto sudaticci ed esageratamente realistici, tanto che stamattina, prima di collegare bene il gulliver e ricordare che era solo della roba che avevo sognato, ho provato una sensazione di tremendo imbarazzo al pensiero di dover poi rivedere della gente e parlarci normalmente. Come se nulla fosse accaduto.
La colonna sonora abbinata è questa: