Nella scala c’è una grande finestra. Non solo è una finestra brutta di vetro e alluminio come si usava, ma vetro e temperature/sole del paesello non vanno d’accordo. Per sopravvivere, ci ho messo delle tende e il capitano m’ha messo i ganci svedesi con il cavo per tenerle su. Solo che erano su da un sacco e bisognava proprio lavarle. Smonto i ganci, smonto le tende, lavo le tende, le rimon… No. Il gancio s’è incriccato e adesso non si svita più. Interviene il deus ex machina sotto forma di capitano. Si porta via il gancio, lo scricca e me lo riporta. Ok. Mettiamo su le tende. No. Il cavo che si infilava nel gancio, adesso non ci entra più. Era arrotolato e con tutti i monta smonta non ci passa più. Prendi la pinza. Niente. Proviamo con la chiave inglese. Niente. Arrotoliamoci intorno un po’ di nastro isolante. Niente. Tagliamo la parte finale e i fili random. Niente. Alla fine, dunque, niente. Non avrò mai più delle tende nella scala, porterà le uova davanti alla finestra e lascerò che si friggano senza fare sforzi.
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Sei più carina quando ridi che quando piangi
Tivvù accesa, pubblicità di una (inutilissima) acqua micellare.
– Bugiardi! Questa roba non serve a niente, il trucco non lo toglie!
– Bah, io non capisco la necessità di truccarsi, in ogni caso.
– Ma scherzi? Già la natura con me non è stata generosa, se non mi trucco è la fine.
– Secondo me sei più brutta, quando ti trucchi.
– Ah. Forse volevi dire che sono più carina senza trucco?
– Sì sì, quello. Sei più carina senza trucco.
I complimenti – specie quelli spontanei – sono sempre una bella soddisfazione.
Money
Incontro una tizia che conosco e che non vedo da tempo. Ci metto dieci minuti a riconoscerla perché s’è fatta i capelli biondo signoraperbene, ha una borsa da anziana e un cappotto da casalinga anni Cinquanta in libera uscita. E mi chiedo com’è, se i soldi servono a comprare le cose belle, che il suo bello sia “fammi sembrare mi’ nonna”. Son misteri, signoramia.
L’amore è…
– E quando sarai vecchio, molto vecchio, ci sposiamo. Così mi prendo la reversibilità della pensione.
– …
Volemose bene
Ieri mi sono preso una ciucca epica. La parte peggiore – tralasciando che oggi sono così hangover da rasentare uno stato di pre-morte – è che mi ha presa la sbornia affettuosa, quindi sembrava che volessi bene a tutti. Io.
Elastici
– No, guarda, mi sembra un po’ piccolo.
– No no, signori’, questo è elasticizzato.
Come glielo spieghi che sarà pure elasticizzato, ma tu non hai molta voglia di sembrare lei?
Marilyn
– Ma mi hai preso Chanel n°5! Grazie, sai che lo volevo!
– Eh, sì.
– Adesso sono proprio come Marilyn!
Però è stato buono e non ha detto nulla, eh.
Marchesato di Serenopoli
Ieri sera il capitano mi ha rimproverata perché dice che pretendo che il mondo sia a mia immagine e somiglianza e che forse dovrei ridimensionare il mio ego. Gli ho risposto che era nel Marchesato di Serenopoli e quindi si fa come dico io. Abbiamo riso per dieci minuti.
Come ti chiami?
Mi capita sempre più spesso che delle mie amiche chiamino i loro cani o i loro gatti come altre mie amiche hanno chiamato i figli. E lo so, sono una brutta persona, ma per me quei bambini avranno sempre dei nomi da cani.
Love story
Un mio amico oggi mi ha detto che non farebbe mai il provolone in giro perché è felice con sua moglie. E poi dopo ha sdrammatizzato un po’, ha detto “vabbé, sembra roba da Love Story”. Io invece l’ho trovata una cosa molto bella perché molti stanno insieme perché hanno paura di star da soli, ma per fortuna c’è chi sta insieme perché è più bello e si è felici. E siccome adesso ho bevuto un paio di birre e sono nella fase in cui si augura il meglio a tutti quanti, bon, siate tutti come il mio amico.
Vabbè, non proprio tutti. Un paio di voi mi stanno proprio sul gozzo.