Tag Archives: cose che penso

Gomitolo di strade

Gomitolo di strade

“Eppure ti piaceva il mare! Eri sempre abbronzatissima!”
Ci penso un attimo, ed è vero. Se non andavo a nuotare, mi sembrava di non respirare. Adesso non ne ho più voglia. Mi annoia il caldo, mi annoia dover guidare per andarci, mi annoia la gente. E ho nostalgia di città. O forse solo dell’ordine caotico che rappresenta.

Freddo cane in questa palude

Freddo cane in questa palude

Diciamola tutta: è un periodo di merda. Contavo su un lavoro che mi piaceva molto, ma purtroppo non è arrivato. Fai fatica a vedere positivo, quando hai troppo tempo per girarti i pollici e non sai tra qualche mese come sarai messa. In questo arrancare arriva un viaggio che è praticamente un regalo. E ti accorgi che ti batte di nuovo il cuore solo quando sai che staccherai i piedi (e la testa) dalla palude. Che la palude è cattiva, sommerge anche i pensieri col suo fango. Oscura il sole. E allora bisogna riconsiderare, rivalutare, rimettere in discussione tutto. Lontano dalla palude.

Nasci incendiario, muori pompiere

Nasci incendiario, muori pompiere

Tipo, una cosa che non ho mai imparato a fare è lanciare la sigaretta con due dita, per farla andare più lontano. Perché poi secondo me è una roba un po’ catartica, tipo che tu lanci e ti sembra di stare nei film americani, dove c’è il tizio che lancia la sigaretta e fa saltare in aria il covo dei cattivi. Però niente, non sono capace. E vado in giro con due scatoline di latta nella borsa per metterci le cicche.

Passato

Passato

Stamattina sono andata a vedere l’esame di maturità di una mia studentessa. È stata bravissima e io mi sono pure commossa. Ovviamente, poi, ho pensato al mio esame di maturità. Ecco, non mi ricordo un bel niente. Del tema ricordo a stento quale traccia avevo scelto. Della versione di latino ho ricordi vaghi, ma solo perché poi ancora adesso, quando traduco, faccio come allora: testa bassa e dizionario. Anche l’orale è sfocato, ricordo bene il colore e la luce del corridoio del liceo e ricordo che l’esame era nella classe accanto alla mia, ma poco altro. E tutto sommato non mi dispiace, perché significa che alla fine, anche le cose che ci sembravano molto terribili, alla fine passano e passate restano.

Abitudini

Abitudini

Lo ammetto, sono abitudinaria. E i cambiamenti delle abitudini mi disturbano. E allora pensavo che questa pasqua è l’ultima festa che saremo di sicuro tutti qui, perché poi dopo il matrimonio di fratello, probabilmente nelle prossime feste dovranno dividersi tra qui e casa di sua moglie. O forse ci divideremo tutti e anche qui ci sarà una grande tavolata, non lo so. Forse l’anno prossimo ci sarà pure un bimbetto, chi lo sa? Al momento cerco di non farne un dramma, tranne che per i piatti. Non ne ho abbastanza.

Crescita a vista d’occhio

Crescita a vista d’occhio

Una mia amica mi raccontava che suo figlio di quattro anni è stato convinto dalla nonna che le piante crescono se le guardi. Ora, io delle cose scientifiche e di come si prova che una cosa è proprio vera non so molto, però mi sento di dire che sì, quando ci metti dell’amore nelle cose, vengono sempre meglio. Soprattutto se son delle piante.

Belushi

Belushi

Belushi inizia a sentire tutti i suoi (quasi) diciannove anni. Oltre ai problemi di respirazione, adesso dorme quasi tutto il tempo e non ha più tanta voglia di giocare, nemmeno con la Pippì che è meno irruente di Nicolino e di solito riesce a trascinarlo. Il capitano dice che una mattina, semplicemente, il resto del mondo si sveglierà e Belushi no. Io lo guardo, il ciccione col motorino delle fusa sempre acceso e mi piacerebbe, per una volta, essere nella sua testolina e capire cosa dice. Soprattutto alla Pippì, che da lui ha imparato a essere una gattina coraggiosa.

20140928_130716