Conosco una tipa, che se dovessi descriverla, la prima parola sarebbe: noiosa. Di recente, ho conosciuto un tipo. Questo tipo, se dovessi descriverlo, la prima parola sarebbe: noioso. Ecco, io non lo sapevo, l’ho scoperto poi, ma ‘sti due stanno insieme. E meno male, ho pensato, altrimenti diffonderebbero la noitudine a tutti.
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Buonasera dottore
Sono seduta al piccì, entra un tizio, mi guarda mezzo schifato e mi fa:
“Il dottore non c’è?”
Gli spiego che no, non c’è e che questa è l’aula del corso di inglese. Dice “ok, mi sono sbagliato” e se ne va.
Solo dopo mi è venuto da chiedermi quanti secoli dovranno ancora passare prima che, entrando in una stanza dove c’è una donna, a uno venga in mente in automatico che il dottore potrebbe pure essere lei.
Love story
Un mio amico oggi mi ha detto che non farebbe mai il provolone in giro perché è felice con sua moglie. E poi dopo ha sdrammatizzato un po’, ha detto “vabbé, sembra roba da Love Story”. Io invece l’ho trovata una cosa molto bella perché molti stanno insieme perché hanno paura di star da soli, ma per fortuna c’è chi sta insieme perché è più bello e si è felici. E siccome adesso ho bevuto un paio di birre e sono nella fase in cui si augura il meglio a tutti quanti, bon, siate tutti come il mio amico.
Vabbè, non proprio tutti. Un paio di voi mi stanno proprio sul gozzo.
To do list
Negli ultimi anni, ho sempre lavorato da sola, o con colleghi che conoscevo da un sacco di tempo e allora giocavo in casa. Trovarmi in un posto nuovo, con persone (tantissime!) che non conosco, è un po’ spiazzante. Ancora sono nella fase in cui non vado a mensa perché lo trovo alienante più che mangiare il panino mentre sbrigo cose al piccì. Però ci metto questa cosa di andare a mensa nella lista del to do. Non sono sicura che mi piacerà, però.
Wake up and smile
Mi chiedo, a volte, cosa penserebbe la me diciassettenne, se mi vedesse quando mi sveglio alle sette del mattino senza esservi costretta.
Quando la tempesta sarà passata…
È periodo di esami. Non per me che ho già dato, ma per buona parte dei miei studenti. Questo significa che ho poco tempo per scrivere e le mie giornate viaggiano tra letteratura inglese, economia e grammatica come se non ci fosse un domani. Nel frattempo, rido moltissimo quando scopro che qualcuno è passato da qui, guidato da “vicini di casa che hanno rotto il cazzo” come chiave di ricerca. Chiunque tu sia, ti sono molto vicina.
Livin’ la vida loca
Quando mangio qualcosa, detesto che sia troppo calda. Allo stesso modo, non mi piace bere l’acqua ghiacciata o qualunque cosa annegata in un iceberg di ghiaccio. E devo dire la verità, questi sintomi di vita tiepida un po’ mi inquietano.
Pensieri pesanti
Devo fare una telefonata che non ho voglia di fare e son dei giorni che rimando. In compenso ho tolto le foglie secche a tutte le piante, così almeno loro non hanno dei pensieri pesanti.
L’apocalisse del panino
Mi chiedo quali siano gli scenari apocalittici che si presentano agli occhi di un genitore quando gli dici che per pranzo hai mangiato un panino con la mortadella e perché accada questo.
Le vite degli altri
Le persone che non mi conoscono bene, quando mi incontrano mi chiedono dei miei gatti o del centro storico del paesello. Sono le due cose delle quali parlo di più su feisbuc e allora mi diverte vedere come la gente pensi che poi tutta la tua vita sia in quello che scegli di scrivere.