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Fenomenologia della dieta

Fenomenologia della dieta

C’è uno strano fenomeno per cui, ogni volta che anche solo pensi “da domani sono a dieta” è l’oggi che ti frega. E vai giù di G&T, lasagne, patatine fritte, focacce, peperoni unti e bisunti. Sicché quell’insalata domani, e il tristissimo petto di tacchino ti sembreranno solo malvagità fatta cibo.

Arroganza e rimorsi

Arroganza e rimorsi

Succedono cose che ti porti dentro come un peso. Non succedono, in realtà. Sei stata tu. Tu hai fatto sì che succedessero. Perché siccome sei arrogante, hai pensato che quei jeans che erano stretti, adesso stretti non lo fossero più. E allora è da stamattina che ti contorci come un’anguilla, hai fatto la pipì ventisei volte perché ti schiacciano la pancia e pure respirare non ti viene molto bene.

Ricordi felici

Ricordi felici

Ti assalgono, a volte, dei ricordi. Ricordi dolcissimi. Ricordi che ti fanno contorcere lo stomaco e morire di nostalgia, perché sai che non torneranno. Tipo lo gnocco fritto col culatello affettato fresco che hai mangiato in Emilia. E tu sei tristemente a dieta.

L’universo ci parla

L’universo ci parla

Bon, ragazza, mi sono detta. Qui bisogna fare qualcosa. Hai messo su un sacco di ciccia da buttar giù. Si va a correre. Poi ieri guardavo un telefilm e riflettevo che quasi tutti i serial killer dei telefilm rapiscono i tizi che ammazzeranno mentre stanno a correre. Via, ho detto, siamo mica in un film. Stamattina, invece, ho pensato che potevo andare al mercato a comprare delle scarpette per correre. Il tempo di pensarlo e il cielo s’è fatto nuvolo, è arrivato un vento della miseria e s’è messo a piovere. A questo punto, chi sono io per ignorare i segnali dell’universo? A pranzo lasagne e fuck la corsetta.

Turpi manovre

Turpi manovre

Oggi sarebbe la giornata mondiale senza la dieta. Qualcuno deve averlo fatto sapere al capitano, che mi vagheggia, per la cena, di fiori di zucchina fritti. Io, ignara di queste turpi manovre di boicottaggio, avevo acceso un mutuo dal fruttarolo ed ero tornata a casa con tonnellate di verdure destinate all’infame destino d’essere lessate.

Carestia

Carestia

Ho molto rimandato, ma dopo essere giunta all’amara conclusione che non posso presentarmi al matrimonio di fratello vestita con un tendone da circo, o correre il rischio che il mio vestito venga utilizzato come gazebo per il taglio della torta, da ieri sono a dieta. Il capitano, ovviamente, mi dà tutto il suo supporto. Tipo ieri sera io lo guardavo con la faccia da Oliver Twist e lui mangiava lardo e salame di cinghiale prima di bere un cicchetto di Jack Daniel’s per digerire, mentre io ormai avevo gli occhi a forma di stomaco. Il mio pranzo di oggi sono stati ben tre cetrioli. Se non dovessi scrivere più, saprete che sono morta di fame e carestia.

Sette chili in sette giorni

Sette chili in sette giorni

Ora, andare a fare shopping significa pure spogliarti in un posto con luci impietose e un sacco di specchi. Moltissimi specchi. Inevitabilmente, ogni rotoletto che normalmente ignori con scientifico menefreghismo, te lo ritrovi davanti. Se aggiungi che magari provi dei vestiti che starebbero male a chiunque pesi più di quaranta chili, la depressione è in agguato. A me, in realtà, non me ne frega moltissimo, però vabbè, diciamo che un po’ si, e allora mi metto a dieta. Che in realtà non mi pesa moltissimo fare la dieta. Tranne quando salgo in ascensore con gli studentelli e  il rustico, ecco.

Dieta? What’s dieta?

Dieta? What’s dieta?

Oggi, quando son tornata dal lavoro, c’avevo proprio bisogno di andare al mare. Di solito a quell’ora ho troppa fame per poter fare qualcos’altro, ma oggi c’avevo proprio voglia di mare. Allora me ne son andata lì sullo scoglio mio ed era abbastanza fico, c’era pochissima gente e non c’erano nemmeno bambini. L’unico problema è che le due signore che c’erano parlavano a voce più alta del mio iPod e parlavano a voce alta di fare la dieta. E quando ci son delle persone che parlano a voce alta della dieta strepitosa che hanno fatto, tu non puoi fare a meno di guardarle. E io mi sa che la dieta, così strepitosa non era.