Tag Archives: persone moleste

La mamma dei fessi è sempre incinta

La mamma dei fessi è sempre incinta

L’anno scorso ho conosciuto un tizio che con tutto il candore del mondo, ha detto: nessuno mi pubblicava il libro ed allora io mi son fatto la mia casa editrice. A me era sembrato un po’ triste. Almeno fino a quando non ho pensato a quest’altro inutilissimo tizio, che nessuno voleva a scrivere, nemmeno nel giornaletto dell’oratorio ed allora s’è fatto un suo (pessimo) giornale. Dove scrive solo lui e per far vedere che c’è una redazione, fa cose tipo pubblicare gli articoli coi nomi degli addetti stampa che gli mandano i comunicati. Non solo. Tale e tanta è la sua perizia nel settore, che non sa nemmeno usare l’internet. Voglio dire, chiunque usi internet per qualcosa che non sia solo guardare i filmati porno sa, per esempio, che se manda una email a più persone che non si conoscono tra loro, gli indirizzi, magari, si nascondono. Lui, ovviamente, non lo sa. Ed allora il mio indirizzo, che aveva perché anche io gli ho mandato dei comunicati stampa, è finito nel mucchio in improbabili email pubblicitarie che questo idiota si diverte a mandare. Ed a me, che per la privacy sono inglese, questa cosa ha dato tanto, ma tanto, fastidio (mi mantengo gentile). Quello che invece mi ha proprio dato sulle palle (e qui la gentilezza che si fotta) è che questo inutile ed incapacissimo demente, abbia usato il mio indirizzo email di lavoro per cercarmi su facebook, non trovarmi, visto che uso un altro indirizzo, e mandarmi un invito ad iscrivermi e diventare sua amica. Ed a me, che son carogna, verrebbe tanta, ma tanta voglia di giocargli un bel tiretto mancino.

Il DNA non è un’opinione

Il DNA non è un’opinione

Capita spesso, che quando Albe e io rientriamo la sera, troviamo anche il vicino nuovo, il biondo. Sicché, ieri sera, quando noi eravamo sotto casa ed è arrivata una macchina a tutta birra, con una musica violentissima, abbiamo pensato “ecco il biondo”. Invece no. Dalla macchina scende un tipo molto yeah sulla quarantina ed entra proprio nel mio portone. Ora, nel mio palazzo ci abitiamo in quattro, sicché, se non sono io, non è il vicino ficcanaso-portinaia, non son nemmeno i tomtom family, restano solo i nuovi. Infatti. Il techno fricchettone arrivato a tutta birra era papà nuovo vicino. Ed io ho scoperto l’anello mancante e capito molte cose.

Risus abundat in ore stultorum

Risus abundat in ore stultorum

– Ah, buongiorno! Ti sei svegliata ora? Hihihi

(Cazzo c’hai da ride? E comunque svegliata ora una cippa, vecchia arpia)

-Veramente avevo il telefono spento perché stavo preparando la lezione d’inglese.

-Ah, sempre piena di impegni, tu. Hihihi.

(Vuoi vedere che se ridi ancora i tuoi prossimi impegni saranno con l’ortopedico?)

Incontri per le scale

Incontri per le scale

Me ne frega talmente poco, che ancora non lo so mica che faccia hanno i nuovi vicini. Li si sente, questo si – eccome li si sente – però, ecco, dovessi trovarli per strada, mica saprei che son i miei vicini, eh. Poi però capita che incroci per le scale mamma vicina che porta giù il cane. Cane grande quanto me che appena mi vede inizia un’opera di annusamento e leccaggio, con mamma vicina che senza nemmeno tirarlo via si limita a dire “tranquilla non ti fa niente”. Ora, poi son punti di vista, ma il mio problema fondamentale non è la paura che il cane mi sbrani, quanto lo schifo che mi fa che la bestiola mi lecchi e m’annusi, sicché il “non ti fa niente” è relativo. Non è che mi deve saltare addosso per mangiarmi in un boccone, prima che lo tiri via, ecco. Poi uno non deve sorprendersi se poi a me, i vicini nuovi che non so nemmeno che faccia hanno, poi non mi stanno mica simpatici, ecco.

Miserrima ci sarà lei…

Miserrima ci sarà lei…

Insomma, ognuno c’ha le sue piccole certezze. Io per esempio lo so che so scrivere in italiano. Non dico “artisticamente”, sia chiaro. Cioè, più che altro intendo che so usare il congiuntivo, ecco. Tipo conosco i superlativi irregolari, cose così. Lo so per certo, questo. Quindi scusami tanto se mi incazzo moltissimo e mi parte un embolo se te, che la tua conoscenza dell’italiano finisce dove finiscono le correzioni di Word, mi dici che una roba non ti va bene e mi correggi, te, proprio te, miserrima.

L’amaro destino del condominio

L’amaro destino del condominio

Ora, che a me i nuovi vicini mi stavano abbondantemente sulle balle, era stato deciso nel pomeriggio in cui, prima ancora di trasferirsi, ci avevano fatto capire (a me e a tutto l’isolato) chi, realmente, erano. Poi succede che, nel caso in cui ci fosse ancora bisogno di conferme oltre al fatto che non dicono hola nemmeno se gli rotoli addosso, i nuovi simpaticissimi vicini c’hanno questa di parcheggiare come il culo. Ché a me potrebbe pure fregarmene cippa, visto che guido poco e niente, ma se nell’unica sera in cui prendo la macchina, poi al ritorno devo parcheggiare in culandia nord ovest e fare un parcheggio che è dai tempi della scuola guida che non faccio un parcheggio così, allora capirete che a me, i nuovi vicini, considerato pure che non sono George Clooney che un giorno suonerà alla mia porta con la bottiglia di spumante, ecco a me, i nuovi vicini, simpatici non mi ci staranno mai. Mai, dico.

Morte al provolone!

Morte al provolone!

Io quelli che fanno i provoloni proprio non li sopporto. I provoloni spudorati, meno ancora. I provoloni logorroici poi, quelli li sottoporrei a simpatiche torture medievali. Sicchè, ieri sera, noi eravamo in un posto e questo tizio mi s’è appiccicato come una cozza allo scoglio ed ha cominciato a fare lo svenevole, con tutto il repertorio, eh. Sei bellissima, mi sei piaciuta appena t’ho vista, ti porterei anche in America ho comperato la macchina apposta. E più lui faceva così, più io m’avvicinavo ad Albe, finché ad un certo punto, vi giuro, il didjecoso di Albe, io l’avrei usato per una roba diversa da suonarlo, ecco.