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La befana vien di notte

La befana vien di notte

L’altra settimana ero in tribunale per consegnare una traduzione. Faccio quel che devo fare, vado via. Sono sulla porta, suona il telefono. Un avvocato che aveva bisogno di una traduzione. Guardi – gli faccio – se viene giù, io sono ancora qui. Scende, parliamo, mi spiega. Sa, dottoressa ero andato in ufficio a chiedere una traduttrice e lei è stata proprio un’epifania! Quindici gradi in meno. Vento da banchisa polare e un orso bianco che si stiracchia. No – aggiunge giusto prima che io lo incenerisca – nel senso greco del termine, eh. Io stavo per dirgli un grande vaffa nel senso italiano del termine, poi mi sono ricordata che sono gentile. ‘О μύθος δελοι, comunque, che bisogna sempre mettere il copriocchiaie. Sempre.

Tutto il resto è noia

Tutto il resto è noia

Conosco una tipa, che se dovessi descriverla, la prima parola sarebbe: noiosa. Di recente, ho conosciuto un tipo. Questo tipo, se dovessi descriverlo, la prima parola sarebbe: noioso. Ecco, io non lo sapevo, l’ho scoperto poi, ma ‘sti due stanno insieme. E meno male, ho pensato, altrimenti diffonderebbero la noitudine a tutti.

Apparenza

Apparenza

C’era una ragazza che lavorava con me, che quando arrivava in negozio si cambiava le scarpe e ne metteva un paio basse e comode da starci in piedi tutto il giorno. Le altre le lasciava giù, nella stanzina spogliatoio di tutte. Erano ammorbanti. Dopo un minuto, nella stanzina non ci si poteva stare. A un certo punto qualcuna glielo ha detto e non lo ha fatto più. Ancora adesso, però, quando vedo delle foto dove è truccata e vestita bene, penso a lei come il caso limite dove l’apparenza inganna. Ed è anche un po’ puzzolente.

Please sir, I want some more

Please sir, I want some more

Vado in salumeria e chiedo due nodini di mozzarella. Ce n’è una vaschetta quasi piena. La ragazza prende il mestolo, lo cala nella vaschetta e fa: “Li vuoi tutti?” mentre già è pronta a metterli nella bustina. La guardo allucinata. “No, ne voglio solo due”. In quel momento è stata lei a guardarmi allucinata, credo immaginando una scena in cui tanti piccoli Oliver Twist nella mia casa chiedono disperati di poterne avere ancora.

Una faccia enorme

Una faccia enorme

Stamattina, mentre aspettavo, sono andata al bar a prendere il caffè. Accanto a me c’era una ragazza. Mi son voltata verso di lei, l’ho guardata e mi son subito voltata dall’altra parte con un’espressione pure un po’ buffa, mi sa. Aveva la faccia enorme. Vi giuro, enorme. Un faccione enorme su cui c’erano due occhi grandissimi, un naso gigantesco e una bocca tipo lupo di Cappuccetto Rosso. Guardate che non era brutta, eh. Solo aveva questa faccia enorme. Non era, chessoio, alta due metri e con la faccia in proporzione, o grassa. Era una ragazza normale, di altezza normale, peso normale, ma con una faccia enorme. Allora ho bevuto presto il caffè e sono andata via, ché vi giuro, m’ha fatto impressione.

Elogio della solitudine?

Elogio della solitudine?

Io c’ho questa di osservare la gente. Lo so che a volte non è carino, però mi incuriosiscono alcune cose, alcune persone, alcuni meccanismi. Prendi questo tizio. Lo trovi dappertutto. Serate, feste, concerti, comizi, conferenze…ditene una e lui c’è. Sempre da solo. Né un amico, né diocenescansi la moglie, un’amante, un figlio. Manco il cane. E fatta eccezione per l’amante, beh, ce li ha tutti, eh. Lui però da solo arriva, solo si mette lì, solo ordina se c’è da ordinare, resta finché decide di restare e poi, sempre da solo, se ne va. E mica succede solo di sera. A qualsiasi ora lui ci sarà, sempre lì da solo, con un’arietta pure un po’ triste, volendo, che io mi fisso a guardarlo, ché mi chiedo che razza di Santippe c’avrà a casa, per esser sempre in giro da solo, così.

Dio è giusto (in linea di massima)

Dio è giusto (in linea di massima)

Leggevo, sul feisbuc, lo status d’un amico. E sembrava, cioè, davvero, oltre che incazzatissimo, tipo serio serissimo.  E io questo tizio qua me lo ricordo sempre un po’ così, tranquillo, tutto sommato. E pure un po’ fessacchiotto, quelle persone belle d’una bellezza incredibile che però te dici, vabbè, da un’altra parte avrà tolto. E quando aprono bocca capisci da dove. Ma subito eh. Perciò, insomma, m’ero pure un po’ preoccupata, ho pensato, diamine, devono avergliela fatta proprio grossa, a questo poverino qua. Allora gliel’ho chiesto. Amico, tutto ok? Sembra grave, accipicchia. Gravissimo, era. Parlava di calcio. E io sotto sotto ho un po’ ringraziato che insomma, dio non era diventato così ingiusto, in fondo.

Gelosia…

Gelosia…

Capita a volte, che c’è questa persona qua, che io son sempre un po’ gelosetta, anche quando mi frega pochetto, così, per pura ingordigia, a volte. Però poi, dicevo, c’è questa persona qua, che io potrei pure vederlo mentre slinguazza in allegria con un’altra, ma a me proprio nada de nada, il pensiero mica mi inquieta, anzi. E invece poi se parliamo di illo, a me mi basta che parte un flash di un secondo che io ho già messo mano alla katana e sto per fare l’apocalisse. E non è detto che non lo faccia, prima o poi, ecco.