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La notte tu mi fai impazzir

La notte tu mi fai impazzir

Tra poco arriverà la scelta se lavorare anche la notte o dormire. Nel frattempo, il mio conto in banca non diventa mai ciccione, mentre il mio didietro sembra impipparsene della dieta tragica che sto seguendo e resta sempre uguale. Dove ho sbagliato a fare i conti, mica l’ho capito.

Senso di colpa

Senso di colpa

Ti svegli con un mal di testa epico. Con gli occhi ancora chiusi ti assale un vago senso di colpa. I neuroni ingurgitano un caffè al volo prima di tornare operativi. Non berrò mai più è il primo pensiero sensato che riesci ad articolare. Il secondo pensiero è no, wait, mica ho bevuto ieri. Allora capisci che la roba che ti tiene la testa stretta tipo mossa di wrestling è l’umidità malvagia della palude e pensi che forse era meglio pentirsi di una ciucca.

Carestia

Carestia

Ho molto rimandato, ma dopo essere giunta all’amara conclusione che non posso presentarmi al matrimonio di fratello vestita con un tendone da circo, o correre il rischio che il mio vestito venga utilizzato come gazebo per il taglio della torta, da ieri sono a dieta. Il capitano, ovviamente, mi dà tutto il suo supporto. Tipo ieri sera io lo guardavo con la faccia da Oliver Twist e lui mangiava lardo e salame di cinghiale prima di bere un cicchetto di Jack Daniel’s per digerire, mentre io ormai avevo gli occhi a forma di stomaco. Il mio pranzo di oggi sono stati ben tre cetrioli. Se non dovessi scrivere più, saprete che sono morta di fame e carestia.

Ritenta, sarai più fortunato

Ritenta, sarai più fortunato

Ho partecipato ad una roba, dove quelli scelti vanno poi a insegnare per un po’ all’estero. Quelli non scelti, però, possono sempre sperare che qualcuno non c’ha più voglia di partire e allora magari vanno al posto suo. Sicché, ogni settimana, si fa un elenco delle scuole dove qualcuno ha rinunciato e tu puoi dire: ok, ci vado io. E io aspetto sempre il giorno che fan la lista delle scuole, solo che sarà almeno un mese che vengon fuori delle scuole in paesi talmente scrausi che tu dici, ma se non ci va nessuno, perché ci devo andare proprio io?

Cose non belle

Cose non belle

Io non è per fare quella che si lamenta sempre, però, se quando finalmente sei un po’ tranquilla che ti vuoi rilassare, ti metti là al pc a fare cose tranquilline e dopo dieci minuti che sei seduta t’accorgi che il cuscino della tua poltrona, che avevi lavato con un certo amore, dopo quattro giorni ancora non è che sia esattamente asciutto, non è bello, ecco.

Sul silenzio

Sul silenzio

Insomma, lo sapete. Se passano un paio di giorni senza che io venga a vomitar cazzate qui, o ho troppo da fare anche solo per scriver due righe scagate o sto meditando e preferisco star zitta. Perché magari son triste, o perché magari sarei velenosa, o perché magari voglio solo tenermi un pezzetto di vita solo per me. A voi capire quale delle due è.