Ieri sera, mentre eravamo in giro, abbiamo incontrato degli amici e si son fermati a parlare due minuti. E c’era, tra gli amici, anche un tipo con cui c’ero uscita insieme, tempo fa, ed era con una ragazza ed io spero proprio che fosse la sua ragazza. Per lui. Per lei un po’ di meno, povera cara.
Tag Archives: uomini
Ti presento un amico
Per qualche oscuro motivo, il mio amico Mario ieri s’era fissato che mi doveva presentare un suo amico. Ti piacerebbe, diceva, fareste una bella coppia, insisteva. E più m’elencava le doti dell’amico suo, più io m’incazzavo, intanto (fondamentale) perché non sono ancora ad un livello di disperazione tale da dovermi affidare alla bontà di qualcuno che mi combini incontri e abboccamenti, e poi perché, mentre mi parlava di questo tizio e diceva è così così e così io pensavo che era un elenco perfetto di tutte le cose che io detesto in un uomo e quindi il fatto che Mario fosse così convinto che fosse il mio match mi ha fatta pensare a chissà come diavolo è che mi vede, se pensa che ci starei bene con uno così.
Ti prego di accettare le mie scuse…
Di solito il massacro di un uomo avviene dopo esserci uscita insieme. Tipo, se esci con uno che è un perfetto idiota, poi dopo c’hai il diritto di dire che è un perfetto idiota. Argomentando, eh. Cioè, questo tipo con cui sono uscita è un perfetto idiota per questo, questo e questo. Ma io mi sa che sto peggiorando, ché stanotte ho letteralmente massacrato, in sogno, un povero ragazzo con cui non solo non sono mai uscita, ma non m’ha nemmeno invitata ad uscire e per dire tutta la verità, non so nemmeno se abbia la benché minima intenzione di farlo, né so se io accetterei di uscire con lui o chiunque altro, adesso. Poi succede che io dopo questo delizioso sogno al massacro, mi svegli alle quattro del mattino e non riesca più a chiudere occhio. Sapete come si chiama questo? Senso di colpa. Cazzo, sto diventando umana.
What else?
Leggevo qua che il Giorgione Clooney con la velina fanno rotta da queste parti. Mi son immaginata un attimo la scena, tipo se mentre con Alessandro si va al mare tranquillina e giuliva io mi trovo davanti quest’uomo qua. Però ho dovuto smettere subito d’immaginarmela, ‘sta scena qua, ché ho sudato freddo.
Pre-senilità
Mi rendo conto che sto diventando grande quando con Alessandro supero un ragazzo in bici molto carino e penso che qualche anno fa probabilmente avrei fatto la svenevole, adesso mi limito a pensare che è carino e vado avanti.
Certezze
Io non so quando e se avrò un altro fidanzato. Ovviamente, non so nemmeno come sarà. Quello che so, invece, con assoluta e incrollabile certezza è che non sarà mai e poi mai uno che al mare porta gli slippini.
L’età della pietra è dietro l’angolo
L’homo tecnologicus del 2009, sarà pure avanti per un sacco di robe, però ci son delle situazioni che t’accorgi che non è cambiato molto dai tempi dell’uomo delle caverne, tipo. Prendi al mare. L’uomo arriva, scruta gli scogli alla ricerca del posto ideale e poi ci costruisce una solida casetta ombrellone dove sistemare moglie e pargoli. Poi, armato di coltellino, indossa la tenuta del guerriero subacqueo (maschera e pinne) e va a procacciare il cibo, tipo qualche riccio, due cozze o un polipo nel migliore dei casi. Tornato dalla caccia, offre le prede alla moglie che si occupa della conservazione della selvaggina appena cacciata e della distribuzione dei viveri preparati in precedenza. Si mangia in circolo attingendo al piatto comune a forma di borsa frigo. L’uomo racconta i cruenti dettagli della caccia agli inermi ricci, se sono presenti altri esemplari maschi, il peso della preda inizia a lievitare. Per non perdere l’abitudine e per garantire un’eventuale proseguimento della specie, l’homo tecnologicus, satollo ed ormai in fase pre – pennichella, dà uno sguardo alle altre femmine del circondario, poi si gratta la panza, le parti basse e s’addormenta con una mano sulla coscia della moglie.
E di nuovo sulla cotta (oggi mancava)
Vabbé, poi magari a voi sembrano banalità, ma a me questa personcina qua mi fa l’effetto d’aria bella fresca e mi sballa l’adrenalina. Bella ‘sta storia.
Ancora sulla cotta e dintorni
No, perché poi ti vengono in mente altre cose che son divertenti se le fai in due (non siate maligni). Tipo, chessoio, prendere in giro uno che non ti piace, ecco.
Quanti anni hai, stasera?
La parola d’ordine, in questi giorni, sembra che sia “età”. Io le sento le vostre vocine ragionevoli e ragionanti che dicono ma insomma, ma ci sono un botto d’anni di differenza, c’avete altre robe per la testa, ragionate in maniera diversa e un sacco d’altri blablabla. Io però non mi convincete, con le vostre vocette ragionevoli e ragionanti, ché a me dell’età non me ne frega proprio nulla. Mi frega del colore degli occhi, del modo di parlare, delle mani. Di un sacco d’altre cose mi frega, ma dell’età, di quello, proprio no.