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The stars are very different today

The stars are very different today

Del viaggio al nord nord, quest’anno ci son delle cose che devo proprio dire. Tipo che gli svedesi sono alti. Ma molto alti. Tu cammini e ti passano accanto questi gigantoni col naso che sembra temperato col temperamatite e tu ti senti proprio come Calimero.

Il cielo, al nord nord, è diverso. Sembra più vicino e anche le stelle sembrano diverse. È diversa anche la luce. È più gialla e meno violenta di questa luce che c’è qui.

Ma la cosa che è piaciuta di più alla Sere cicciona che vive in me è che hanno un sacco di tipi di pane diverso. E siccome fa tanto freddo, sei autorizzata a mangiarlo col burro. Tanto lì fa freddo e il burro non ingrassa. Forse.

L’anno che verrà

L’anno che verrà

L’anno che si chiude, io vorrei che si chiudesse in fretta. Non perché abbia da recriminare qualcosa contro questo duemilaquindici, ma semplicemente perché l’anno che viene vede dei viaggi in programma e rivede il nord nord che a me piace un sacchissimo. E allora poi mi è venuto in mente che ci sono ancora un sacco di posti che vorrei visitare, ma sono sempre in Europa e mi chiedo com’è che son così affezionata a questo vecchio continente. La risposta non ce l’ho, però. Magari me la porta il prossimo viaggio. O forse no, ma nel frattempo avrò viaggiato e va bene così, anche senza la risposta.

Signorine e viaggi

Signorine e viaggi

La strada che faccio per andare al lavoro, è una strada che mi piace un sacco perché quando ero piccola, e ancora non c’erano tangenziali e superstrade, era quella la strada dei viaggi. Fare quella strada con gli alberi di eucalipto ai bordi, significava che stavamo partendo e quegli alberi di eucalipto erano quelli che al ritorno dicevano che eravamo quasi a casa. Certo, quando ero piccola e facevamo quella strada per partire non c’erano le signorine discinte, ma questa è un’altra storia.

Posti malsani

Posti malsani

Nei prossimi giorni firmerò il contratto e allora il nuovo lavoro diventerà vero. Per i prossimi mesi, almeno. Il punto è che questi mesi non lo so, quanti sono. Ma so che appena finirò questo lavoro, con un’amica ne stiamo già pensando un altro. E nel frattempo penso a quando e se riuscirò a salire su un aereo e andare a respirare aria diversa. Qui, alla fine, non me lo invento mica io che c’erano le paludi.

SPQR

SPQR

Ad ottobre, se non prima – dovesse assistermi la sorte – si va a Roma. E ho tanta tanta voglia di immergermi da passeggera statica nel colore, nell’odore della città, riprendermi qualche pensiero lasciato lì qualche anno fa, qualche briciola di giovinezza folle.

Lambrusco e pop corn

Lambrusco e pop corn

Ora, una mentre guida si suppone che pensa ada altre robe. Tipo chessoio, scansare le altre macchine, non farsi far la foto dalla stradale, dove sarà il prossimo autogrill che devo far pipì. Cose così. A me invece, quello che pensavo era “cazzo devo dire a Marco se facciamo una serata di lambrusco e pop corn”.