Tag Archives: cose random

Ἰχθύς

Ἰχθύς

Per metterci dentro il tabacco e la macchinetta delle sigarette, ho sempre appresso una borsina. Prima ne avevo una a quadretti, poi si è rotta e ne ho trovata un’altra, una di quelle che ti danno in omaggio quando compri le riviste. Dorata, bruttissima. Però è piatta e non è ingombrante e quindi va benissimo. Il capitano non la sopporta, allora ha detto dammela, ti ci faccio delle decorazioni così è meno brutta. Poi dopo quando me l’ha restituita coi disegni io l’ho ringraziato e gli ho chiesto perché mi ha disegnato sulla borsina un pesce allo spiedo. Lui dice che non è un pesce allo spiedo, ma un simbolo di fortuna. Io ho pensato che pure un pesce allo spiedo è un bel simbolo, ma non ho insistito.

Crescita a vista d’occhio

Crescita a vista d’occhio

Una mia amica mi raccontava che suo figlio di quattro anni è stato convinto dalla nonna che le piante crescono se le guardi. Ora, io delle cose scientifiche e di come si prova che una cosa è proprio vera non so molto, però mi sento di dire che sì, quando ci metti dell’amore nelle cose, vengono sempre meglio. Soprattutto se son delle piante.

Casupole

Casupole

I miei vicini (quelli che abitano al piano di sotto) hanno anche una casupola proprio qui di fronte. È un cubo. Dentro ci saranno dei muri che dividono le stanze, ma da fuori è un cubo senza finestre e senza riscaldamenti. Prima ci abitavano delle persone dell’Est Europa, poi sono andate via. Adesso lo hanno affittato di nuovo. Già da tanto, pensavo di chiamare i vigili, perché vivere in un cubo senza i riscaldamenti (e le persone che ci abitavano prima hanno una bimba piccola) mi sembrava una cosa spregevole. Non l’ho mai fatto perché ho sempre pensato che, alla fine, era l’unico tetto sulla testa che avevano quelle persone, e se io chiamavo i vigili sarebbero rimaste senza casa. Solo che gli inquilini nuovi accendono sempre il camino e il fumo entro dentro casa mia. Va bene, ho pensato, non possono mica stare al freddo. Solo che accendono il camino e ci fanno dentro la carne arrosto. E siamo lì, io e i gattini, appesi alle finestre come fanno nei cartoni animati. Dovrò farci amicizia, con questi vicini, mi sa.

Le gioie della maternità

Le gioie della maternità

No, ecco, prima di dire qualunque cosa, terrei a specificare che odio i bambini come al solito. È un puro caso che stia a raccontarvi queste cose. Però, insomma, cioè penso che è normale pensare delle cose. Non ne voglio figli, tranquilli, son sempre io. Solo che siccome c’ho il bombardamento da tutte le persone intorno a me, mi chiedevo se pure io diventerei una di quelle mamme che c’hanno i figli più orrendi del mondo e non fanno altro che postare foto sul feisbuc dicendo quanto son carini. Perché io quando vedo certe foto mi parte la gemella malvagia e vorrei tanto chiedergli di non imporci il supplizio alla vista, ecco.

Preoccupazioni (ma serissime, eh)

Preoccupazioni (ma serissime, eh)

Ieri ho cucinato una roba e per farla ho tagliato le cipolle. Mi sarò lavato le mani ottocento volte con almeno tre tipi di saponi diversi, ma ancora lo sento, l’odore della cipolla. E non  so se è più preoccupante questa fissa tipo Lady Macbeth per cui mi controllo le mani ogni due minuti, o il fatto che me ne stia preoccupando alle sei del mattino.

Useless and random stuff

Useless and random stuff

Quando con l’amichetta siamo andate in giro a far cose da femmine, abbiamo scoperto che esiste una linea di assorbenti e proteggi-slip di Hello Kitty. Essendo giovani donne sane di mente e di sani principi morali, non li abbiamo comprati, tuttavia ci attanaglia il dubbio se sull’assorbente ci sia stampata la faccia del gatto in rilievo.

Dio è giusto e c’ho la conferma. L’altro giorno ero in un posto e c’era un uomo di quelli che davvero vale la pena guardare. Bel viso, bel fisico, vestito bene. Peccato che balbettasse.