Tag Archives: cazzate varie

Che ce vo’?

Che ce vo’?

Nella scala c’è una grande finestra. Non solo è una finestra brutta di vetro e alluminio come si usava, ma vetro e temperature/sole del paesello non vanno d’accordo. Per sopravvivere, ci ho messo delle tende e il capitano m’ha messo i ganci svedesi con il cavo per tenerle su. Solo che erano su da un sacco e bisognava proprio lavarle. Smonto i ganci, smonto le tende, lavo le tende, le rimon… No. Il gancio s’è incriccato e adesso non si svita più. Interviene il deus ex machina sotto forma di capitano. Si porta via il gancio, lo scricca e me lo riporta. Ok. Mettiamo su le tende. No. Il cavo che si infilava nel gancio, adesso non ci entra più. Era arrotolato e con tutti i monta smonta non ci passa più. Prendi la pinza. Niente. Proviamo con la chiave inglese. Niente. Arrotoliamoci intorno un po’ di nastro isolante. Niente. Tagliamo la parte finale e i fili random. Niente. Alla fine, dunque, niente. Non avrò mai più delle tende nella scala, porterà le uova davanti alla finestra e lascerò che si friggano senza fare sforzi.

Post senza olio di palma

Post senza olio di palma

Decido di fare un dolce, ho ospiti a cena. Un dolce semplicissimo, a prova di imbecille. Ci vuole la nutella. Ok. Vado a comprarla, ma c’è la storia dell’olio di palma, boh, non sono convinta. Ok. Prendiamo questa “crema di nocciole e cioccolato biologica” che costa una fortuna. Immagino che per farla abbiano rubato le nocciole più tenere agli scoiattoli e selezionato personalmente i singoli chicchi di cacao. La assaggio mentre preparo il dolce, ma no. Non è la stessa cosa. Sa di nocciole e cioccolato, potrebbe essere quella che ci propinava da bambini la mamma del mio amico Gianni. Bona, eh. Sanissima. Ma ci mancava la parte goduriosa. E adesso sono indecisa se mangiare il dolce e il vasetto intero a cucchiaiate per far sparire i segni del misfatto e poi comprare quella vera e rifare il dolce. Da mangiare stasera.

Diritto al prosecco

Diritto al prosecco

Non so se sto invecchiando, ma i miei amici mi prendono in giro perché se mi sveglio alle otto e mezza di domenica, dico che mi sono svegliata tardi. In realtà ho capito che svegliarsi molto presto al mattino è una buona scusa per poter fare l’aperitivo anche a orari… ehm, poco consoni. Perché tanto ti sei svegliata presto e ormai ne hai diritto.

Candy shop

Candy shop

Tempo fa avevo sognato che sotto casa, in un locale che i vicini usano come deposito, c’era un negozio di caramelle. Ieri parlavo con la vicina proprietaria di quel posto e mi diceva che le piacerebbe aprire un negozietto lì dentro. Le ho detto che era una buona idea, ma delle caramelle non ho detto nulla.

Keep karma

Keep karma

Sono andata a fare la spesa per la cena della vigilia. Ero la prima alla cassa. Ho pagato, messo a posto la spesa e ricontrollato la lista. Non ho dimenticato nulla. Sono tornata a casa e ho trovato parcheggio nello stesso posto che avevo lasciato quando ero uscita, praticamente sotto casa. Adesso sono terrorizzata, perché ho una bolletta da pagare e temo che il karma stia ridacchiando sotto i baffi cercando di convincermi a farlo in posta.

Nasci incendiario, muori pompiere

Nasci incendiario, muori pompiere

Tipo, una cosa che non ho mai imparato a fare è lanciare la sigaretta con due dita, per farla andare più lontano. Perché poi secondo me è una roba un po’ catartica, tipo che tu lanci e ti sembra di stare nei film americani, dove c’è il tizio che lancia la sigaretta e fa saltare in aria il covo dei cattivi. Però niente, non sono capace. E vado in giro con due scatoline di latta nella borsa per metterci le cicche.

Sopravvivere alle piccole cose

Sopravvivere alle piccole cose

Io nei periodi demmerda mica mi lamento troppo. Cioè, sì. Mi lamento un sacco, però in realtà nei periodi demmerda poi tengo botta. Sempre. Ma il potere che c’hanno le piccole fesserie di ogni giorno di farmi partire un embolo è una roba pazzesca. Tipo se dimentichi la caffettiera un minuto di troppo e ti si versa il caffè sui fornelli. O la manica del cardigan che si impiglia nella maniglia della porta mentre passi. O il cielo che si fa nuvolo appena stendi i panni. Roba così. Un’unghia che si spezza e continua a incocciarsi sui vestiti. Il libro che ti casca e perdi il segno. Insomma, le piccole odiosissime cose. Sulle piccole cose, no. Non solo non tengo botta, ma accidenti, ci scriverei un libro colmo di parolacce sulle piccole, stupidissime cose. Ecco.

Cornucopia

Cornucopia

Ieri al lavoro m’ero portato il pranzo. Solo che la vaschettina non era chiusa bene, o forse l’ho solo sballottolata un po’ troppo… insomma, c’è stato uno tsunami di salsa di soia nel mio zainetto. Allora oggi ho deciso di portare solo della frutta e mentre sistemavo le arance e le mele nello zainetto, pensavo a quanto sarebbe buffo se mai dovesse rompersi lo zainetto e cadesse tutta ‘sta frutta tipo cornucopia.

Bugie universali

Bugie universali

L’essere umano mente. Mente per tirarsi fuori dai guai, mente per sfuggire ai sensi di colpa, mente per ottenere qualcosa… mente e basta, per il gusto di farlo. E tutti, almeno una volta lo hanno fatto. Di bugie universali ce ne sono tante, che feriscono e fanno male. In una classifica ideale delle bugie, forse sono tre quelle che tutti hanno detto o diranno, prima o poi.

  • Ti amerò per sempre e non ti tradirò mai.
  • Ti trovo benissimo!
  • No, vabbè. Stasera ne bevo solo uno.