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Lezione del giorno (part II)

Lezione del giorno (part II)

Avevo promesso un seguito, alla lezione del giorno, ma poi ho cambiato idea. Alla fine, parlarci troppo sopra, finisce col dar importanza a cose e persone che non ne meritano. Preferisco risparmiare il fiato per baciare Albe, tanto le conclusioni, quelle ce le ho già.

E se volessi?

E se volessi?

È che vedete, notizie come quella quaggiù, son notizie che ti rivoluzionano tutto. Son notizie che ti fanno mettere in discussione tutto quello che hai e tutto quello che fai. Son notizie che per quanto sei contenta (contentissima, a dire il vero) resta una briciolina di amaro per l’incertezza assoluta in cui vivi, per la precarietà non del lavoro che nemmeno hai, ma per la vita stessa che fai, il non potere, nemmeno volendo, fare un progetto che non sia pagare il prossimo mese di lezioni di flamenco. E se per la testa non mi passa nemmeno di sposarmi e far figli, cosa succederebbe se lo volessi?

Un po’ d’umiltà no, eh?

Un po’ d’umiltà no, eh?

Ero partita con l’idea di scrivere un pippone. Dopo aver cancellato tre volte quello che scrivevo, perché non mi suonava bene, m’è venuto in mente questo. Penso che non importa quanto sei bravo a far qualcosa, se lo ostenti troppo finirai per vanificare ogni cosa bella che ti possa venir fuori. Specie se, in fondo, non sei che il migliore tra i mediocri.

Y no volveré jamás…

Y no volveré jamás…

Sarà che tutta quest’arietta pre elezioni già m’ha stufata, sarà che comincia a far troppo caldo e il cervello mi va a corrente alternata più del solito, saranno le solite immutabili rogne, le notiziole simpatiche che rimbombano in questi giorni, sarà…boh, non lo so. Fatto sta che s’è riaffacciata la vocina del partipartiparti, quella pericolosa, quella che dice solo andata, baby. Uh. Son cose serie, queste, gente.

Privarsi dell’anima comporterebbe una lauta ricompensa?

Privarsi dell’anima comporterebbe una lauta ricompensa?

È che, vedete, per far la troia arrivista, non è che basta aprir le gambe. Devi sapere con chi, aprir le gambe. Sotto quali scrivanie spaccarti dignità e ginocchia. Ci vuole una buona dose di paraculaggine e finta carineria. Ci son un sacco di sorrisi da sprecare, che mica son sempre gratis i sorrisi, costano certi, costan tanto. Un bel pezzo d’anima, costano. Ma tanto quella l’hai persa un paio di lenzuola fa, non ti preoccupare.

Ma scommetto che poi tu te ne andrai…

Ma scommetto che poi tu te ne andrai…

Con tutto il salire e scendere dagli aerei di questi ultimi anni, è sempre successo che ero io quella che diceva ciao a tutti, quella che se ne andava, quella che piangeva nella fila del check – in per quello e per chi restava indietro, per chi e per quello che restava là, qualunque fosse, questo là. Ed allora se penso che capiterà che ci sarà anche quella volta che io sarò quella che saluta col fazzoletto bianco dalla banchina di una stazione, mi sembra non solo strano, ma anche davvero davvero brutto.

L’affetto e i tacchi alti

L’affetto e i tacchi alti

Il punto è che, alla fine, ci sarà sempre una col culo più bello del tuo, con le scarpette argentate e i tacchi alti. Una più bella di te, più simpatica di te, più giovane, più intelligente. Ed allora che fai? Mica puoi incazzarti per questo, ché è semplicemente così che funziona il mondo. Puoi solo pensare che alla fine, l’affetto che hai, beh non dipende dal tuo culo, ecco. O non solo da quello, dai.

Liberaaaaa

Liberaaaaa

È che, boh, certe volte mi faccio un sacco di problemi su delle cose che succedono. Però, sapete una cosa? Alla fine, chissenefrega. Sono libera liberissima, libera pure d’essere un po’ sbiellata, libera di baciare un ragazzo se mi piace e c’abbiam tutti e due voglia di baciarci ché alla fine non si fa del male a nessuno ed è una cosa bella, e allora va bene, benissimo così.

I sogni sono tutti gratis

I sogni sono tutti gratis

Ogni tanto, a Massi gli dico “vedi Massi, che io ho deciso che mi sposo con te” e Massi ride e rido pure io, perché la sto sparando proprio grossa e lo so, insomma. Però poi ci son delle volte che ci penso, così, al mondo, alla vita, alle robe che succedono e che son strane e allora penso pure che la starò pure sparando grossa, però come sempre i sogni sono gratis e per di più sono meno fantasiosi di quanto la vita stessa sia capace d’essere, a volte.  Ed è divertente, questa cosa.