Tag Archives: vita

La saggezza dell’amore

La saggezza dell’amore

Iniziano quando sei piccolo a spiegarti come, secondo loro, è. Con la saggezza banale di chi non s’è mai sentito il sangue che va così forte che sembra spaccare tutto ti spiegano, scientifici, razionali come chi ti elenca i sintomi di una malattia mortale, com’è che funziona l’amore. Le regole. L’elastico strettissimo dell’età, quello prima di tutti, poi le regole delle cose che bisogna avere in comune. Tutto dev’essere in comune. I gusti, i pensieri, l’amore in quello che si vuol fare. Tempi e modi incastrati e delineati come gli orari dei voli su un aeroporto internazionale. E tu ci credi. Pensi che funzioni così, per davvero. Pensi che siccome non hai mai seguito le regole e ti sei affidata a quel sangue violento che correva, allora è stato per quello che hai affrontato naufragi su naufragi. Ed allora, per paura di naufragare di nuovo ed affogare dici che forse è il momento di seguire le regole. E l’errore, stavolta, è quello. Proprio quello. E mentre affondi pensi che sei diventata saggia tu, questa volta, saggia di altre regole. Che non c’è bisogno di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi libri, fare le stesse cose, perché se fossimo tutti uguali, a seguire gli stessi passi sulle stesse strade, senza sentieri privati, non ci arricchiremmo dell’essere diversi, non impareremmo che si possono apprezzare cose a cui non avremmo mai nemmeno pensato. Il guaio è che mentre lo capisci, è il momento più inutile per farlo. Hai perso. Sei persa. Ed essere saggia anche tu, quello no, non ti serve a nulla.

E poi ce l’han tolto….

E poi ce l’han tolto….

Questa sera sono incazzata. Domani Stanlio e Ollio tornano dalla villeggiatura, anche se già stasera, con la partita in tivvù ho avuto un assaggio di quello che qui tornerà ad essere. Sia chiaro, io ci scherzo su. Con loro ci sto bene, come chiunque sta bene in casa. Ma a me piace stare da sola. Facile, direte, vai a vivere da sola. Facile un cazzo. Perché per vivere da soli bisogna avere dei soldi che io non ho. Bisogna avere un lavoro, che io non ho. E per quanto mi guardi intorno, continuo a veder nero. Per me e per tanti come me. Per questo sono incazzata, perché ci stanno rubando il futuro, la gioia di poter fare dei progetti, dalle cose più piccole come poter dire tra un mese vado a Londra, cambio il pc che mi si disfa tra le mani a fare piani come sì, vado a vivere da sola e potrò pagare l’affitto ed avere sempre un paio di birre in frigo. Voi che il futuro me lo state rubando, me lo ripagherete. Pagherete per questo. E vi odio.

Ci pensa la vita…

Ci pensa la vita…

C’avevo pronta un’invettiva ben farcita di parolacce per lo stronzo col SUV grigio targato Milano che m’ha fatto il contropelo mentre tornavo a casa e quasi m’ammazzava, il coglione. Poi ho pensato che prima o poi dovrà tornare a Milano, mentre io resterò qui a godermi il mare, ed allora ho pensato che per questa volta, più che le mie macumbe ci pensa la vita a punirlo.

Domande in attesa

Domande in attesa

Il fumo passa in una gola di carta vetrata. Quante, oggi? Venti? Forse. Forse di più. E non è ancora finita. Tra domande che aspettano risposte rotolandosi tra spine di gelosie illegittime, aspettando il buio per accarezzare una birra gelida che anestetizza il campo minato nella faringe. Due birre per chiamare il sonno. Tre perché sia senza sogni.

Ancora sul coniglio nascosto nella luna

Ancora sul coniglio nascosto nella luna

Mi sono chiesta spesso come sarebbe andata, se le cose fossero state diverse. Se non ci fosse stato di mezzo il mare e tutto quello che è successo da un anno a questa parte. Se io ci fossi tornata davvero dopo un mese, in Spagna, ed avessi trovato un lavoro là. Di certo non ci sarebbe Albe, adesso. Ma cosa ci sarebbe? E ci sarebbe anche chi? Vedrei ancora il coniglio nella luna?

Los hechos, las porfías de la vida son como
ruidosas cacerías. Rapidísimos huyen
los días vocingleros, como si fuesen liebres
a las cuales persigue un cazador eterno.

E se volessi?

E se volessi?

È che vedete, notizie come quella quaggiù, son notizie che ti rivoluzionano tutto. Son notizie che ti fanno mettere in discussione tutto quello che hai e tutto quello che fai. Son notizie che per quanto sei contenta (contentissima, a dire il vero) resta una briciolina di amaro per l’incertezza assoluta in cui vivi, per la precarietà non del lavoro che nemmeno hai, ma per la vita stessa che fai, il non potere, nemmeno volendo, fare un progetto che non sia pagare il prossimo mese di lezioni di flamenco. E se per la testa non mi passa nemmeno di sposarmi e far figli, cosa succederebbe se lo volessi?

Say good bye to teen age

Say good bye to teen age

La bionda si sposa. La bionda avrà pure un bambino. Me lo diceva ieri tutta giubilante mentre io cercavo un posto in cui accasciarmi per lo shock. La bionda è quella che a quindici anni abbiamo deciso di far San Lorenzo a bere noi due in casa ed è finita che con una bottiglia di brachetto ci siamo prese una sbronza vergognosa. La bionda è quella che prendevamo la vespetta di nascosto perché non potevamo uscirci di sera. La bionda è quella che “Ci, mi sono innamorata”. La bionda è la mia memoria, l’alter ego che ha vissuto non con me, ma ha diviso la vita e i ricordi, un altro pezzettino di questa ragazza incasinata, quello razionale, quello che mette a posto la testa. E siamo adulte, sembra.

Telepatie

Telepatie

Di te, la cosa che m’ha sempre terrorizzata, era il fatto che bastasse pensarti e te, arrivavi. M’accorgo, a distanza, di tempi e luoghi, che non cambia. Anche il tuo numero, so ancora a memoria. Me lo son ricordato mentre guidavo, quindici minuti prima di trovarmi la tua faccia da poeta arabo davanti. Bello, come sempre. Incantatore, come sempre. Questo non è cambiato. Io si. Sono più bella, io, adesso. O forse solo più sicura, chissà. Caffè. Già. Ritagliamo vite, noi, bizzarre. Come sempre. Pure questo non cambia.

Vivi

Vivi

A me, il giochetto di “tutto succede per una ragione” m’è sempre piaciuto. Anche quando non la capivo, la ragione o ne davo una interpretazione mia. Un po’ come adesso, che la ragione non la so, ma finché qualcosa succede, alla fine, siamo vivi.