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Ho perso la pazienza

Ho perso la pazienza

Quest’anno non sono andata al mare nemmeno una volta. Un po’ perché ho lavorato tanto e in orari balordi e un po’ perché mi sono accorta che mi manca la pazienza per sopportare tutte quelle cose che fino a poco tempo fa consideravo moleste sì, ma pittoresche. Bambini schiamazzanti, trichechi, famiglie con la teglia di lasagne (o che friggono le cotolette su un fornello da campo poggiato nel portabagagli della macchina), caldo atroce sotto il sole e acqua che ha la temperatura e l’odore della pipì. Niente, non le reggo più queste cose. Domenica scorsa ho portato un libro al mio bar preferito in piazza e sono stata lì a bere un paio di birre fino a ora di pranzo, poi sono tornata a casa e mi sono accucciata nel fresco del ventilatore e delle persiane chiuse. Oggi probabilmente farò la stessa cosa e alla fine della giornata metto una crocetta sul calendario dei giorni che mancano alla fine di quest’incubo chiamato estate. Tanto, dell’estate, l’unica cosa che salverei è che il capitano va a pesca e poi ci mettiamo sul terrazzo e facciamo il pesce sul barbecue. Per quello però la pazienza ce l’ho.

Un giorno questo dolore ti sarà utile

Un giorno questo dolore ti sarà utile

Ora, se tutto questo gran caldo servisse chessoio a dimagrire, io soffrirei in silenzio pensando che è per una buona causa. Invece no. Soffro e basta. E nel frattempo sogno distese di neve e pinguini e orsi polari. Poi mi sveglio perché Titto e la sua pelliccia hanno deciso che è la giornata internazionale di “stendiamoci sui piedi dell’umana”.

Sulle restanti regioni

Sulle restanti regioni

Guardo le previsioni del tempo con la stessa ansia di un drogato in crisi d’astinenza. La prossima settimana pioverà e a quanto pare le temperature torneranno (per un breve, brevissimo periodo) da “fiamme dell’inferno” a “mite maggio del Sud Italia”. Adesso tutto sta ad arrivarci, alla prossima settimana.

Calore

Calore

Oggi pomeriggio mi son messa al sole sul terrazzo. Faceva molto caldo e allora mi son messa in canottiera. Poi faceva ancora molto caldo e mi pizzicava la pelle ed ero diventata come una prugna. Allora sono rientrata in casa, sono andata in camera mia e mi sono messa a leggere sotto il piumino. Faceva un po’ caldo, ma almeno sapevo che bastava spostare un po’ le coperte per farlo smettere.

Affacciati alla finestra

Affacciati alla finestra

Io appena fa un po’ caldo, devo dormire con la finestra aperta. Anche non molto aperta, magari metto la serrandina giù, ma deve essere aperta, che non è una questione di caldo, ma che deve esser aperta la finestra. E allora questa notte, per la prima volta, ho dormito con la finestra proprio proprio tutta aperta, e mi son svegliata questa mattina molto presto che si sentivano un sacco di uccellini che cinguettavano e non era male. Poi s’è sentito il solito vicino mostro tirare un bestemmione e m’è quasi venuta la voglia di chiuderla, la finestra.

Bentornati a Dubai

Bentornati a Dubai

Ora, s’è sopravvissuti per una settimanella. Una settimanella di vento freschino, quel venticello che la sera ti metti pure la giacca e si sta bene. Poi, oggi mi son svegliata abbracciata alle coperte che pensavo “cazzo Albe, ma quanto sei bollente”, finestre aperte ma non si muove una piuma e un caldo che parte proprio da dentro, non te ne puoi liberare. Soffro, questo era il senso della storia.