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E pure stavolta ho schivato il bouquet

E pure stavolta ho schivato il bouquet

Se normalmente la mia bionda è bellissima, vestita da sposa era semplicemente splendida. Io non ci potevo mica credere che si sposava, ogni tanto me la guardavo e mi venivano in mente delle cose tipo quando ci s’imboscava alle margherite perché io dovevo fumare di nascosto e là non mi beccavano, ecco. Che se pensi queste robe mentre quella stessa persona che era là a farti da palo si sta sposando, beh, ti prende male, ecco. Cioè, non male, ma stranissimo. Il matrimonio, in realtà è stato bellissimo, noi s’è andati via sfatti e divertitissimi, son riuscita pure a schivare il bouquet (preso tra l’altro dalla cugina balenga), sicché, insomma, meglio di così non poteva essere.

Arriva il momento

Arriva il momento

Sicché, tra una settimana esatta, la bionda si sposa. A me, intanto, in questi giorni, mi vengono in mente un sacco di cose che abbiamo fatto insieme, certe cazzate pazzesche, un sacco di risate, la promessa che la prima che si sposava avrebbe avuto l’altra come testimone. Ed ecco, a me mi sembra proprio incredibile che quel momento è arrivato.

Say good bye to teen age

Say good bye to teen age

La bionda si sposa. La bionda avrà pure un bambino. Me lo diceva ieri tutta giubilante mentre io cercavo un posto in cui accasciarmi per lo shock. La bionda è quella che a quindici anni abbiamo deciso di far San Lorenzo a bere noi due in casa ed è finita che con una bottiglia di brachetto ci siamo prese una sbronza vergognosa. La bionda è quella che prendevamo la vespetta di nascosto perché non potevamo uscirci di sera. La bionda è quella che “Ci, mi sono innamorata”. La bionda è la mia memoria, l’alter ego che ha vissuto non con me, ma ha diviso la vita e i ricordi, un altro pezzettino di questa ragazza incasinata, quello razionale, quello che mette a posto la testa. E siamo adulte, sembra.

La stagione dei matrimoni

La stagione dei matrimoni

È cosa nota che a me i matrimoni non mi piacciono. Il pranzo o la cena interminabile, l’immancabile zio (o in alternativa nonno) alticcio che canta agli sposi o propone brindisi improbabili, i cori che incitano al bacio. Roba da tagliarmi i polsi in bagno prima della torta. Roba che non mi sposerei solo per non sorbirmi pure il mio, di matrimonio. Se poi aggiungi che magari è il matrimonio del lontanissimo parente che non vedi suppergiù dal giorno del tuo battesimo, ce n’è abbastanza per decidere di darsi senza nemmeno troppi scrupoli. Quando si tratta di queste cose, però, sei sola contro il mondo e contro tutta la famiglia. Infatti, giusto stamattina arriva l’invito per uno di questi matrimoni di semisconosciuta parente, che l’ultima volta che l’ho vista mi sa che ancora c’aveva i pannolini. Matrimonio ad agosto (non so se mi spiego, roba da liquefarsi nel vestito) e a Genova. Io non ce la posso fare.

My friends are getting married….

My friends are getting married….

A me ogni volta che m’arriva qualche amica o amico che si pianta davanti con quell’arietta di superiorità del tipo “io mi son sposato e te fai ancora la cazzona” mi viene in mente l’unico gruppo davvero geniale che esiste nel feisbuc, che è una roba che si chiama “my friends are getting married, I’m just getting drunk” e mi convinco, senza ombra di dubbio che quella che si diverte di più sono io.