L’altra sera, con la Mari, abbiamo parlato di Santiago. È bellissima, le ho detto io. Perché, ha detto lei. Già, perché. E a me, tutto quello che mi viene in mente quando penso a Santiago è l’energia forte e bellissima che mi girava intorno, la spiritualità che non ha nulla a che fare con la religione, è quella forza che ti viene dalle persone, dalla città stessa, dalla terra, dal verde intorno. Ecco perché è bellissima Santiago.
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Un anno fa…
Vi cercavo, nel vecchio giardino, cos’è che facevo l’anno scorso a quest’ora ed allora, l’anno scorso a quest’ora ero a Santiago. Eh. Mica cazzi.
Ancora sul coniglio nascosto nella luna
Mi sono chiesta spesso come sarebbe andata, se le cose fossero state diverse. Se non ci fosse stato di mezzo il mare e tutto quello che è successo da un anno a questa parte. Se io ci fossi tornata davvero dopo un mese, in Spagna, ed avessi trovato un lavoro là. Di certo non ci sarebbe Albe, adesso. Ma cosa ci sarebbe? E ci sarebbe anche chi? Vedrei ancora il coniglio nella luna?
Los hechos, las porfías de la vida son como
ruidosas cacerías. Rapidísimos huyen
los días vocingleros, como si fuesen liebres
a las cuales persigue un cazador eterno.
Sezionare la notte e il cuore
Perché se ti bastano cinque minuti e nove secondi che addormentano distanze, cinque minuti e nove secondi per pensare che sai esattamente dove vorresti essere, cinque minuti e nove secondi per rimettere in ballo qualche certezza di cartone, allora forse vorresti anche sbagliare tutto ma provarci, almeno.
Il karma e la Spagna
L’altro giorno, a Roma, un ragazzetto turista spagnolo mi si è avvicinato e m’ha chiesto da accendere. Siccome c’aveva la faccia simpatica, gli ho regalato l’accendino. Mia cugina, che era con me, ha detto ma perché? Il perché è presto detto, perché ogni tanto bisogna riequilibrarlo il karma. Io ci son stata dodici giorni laggiù e me la son passata daddio e le persone m’hanno trattata daddio. Il tizio dell’ostello, a Sevilla, solo per aver detto che mi piaceva la corrida, è arrivato il giorno dopo con il calendario della temporada con tanto di prezzi e con la corrida di Uceda Leal ben evidenziata. A Granada un gruppo di ragazzi random con cui si parlava in un bar m’ha portata in giro per una sera intera come fossimo amici da vent’anni, a Sevilla la gente del bar dove andavo a ubriacarmi m’ha fatto una festa d’addio l’ultima sera che ero lì. A Málaga son riuscita a stare a un metro da uno dei toreri più importanti di Spagna. Bisogna curarlo, il karma, questo è.
Wikiserena
Siccome qua sennò si comincia a pensare che io sono andata lì per uccidermi di birra e tapas, bisogna chiarire che non lo facevo per alcolismo, ma conducevo una ricerca linguistico etimologica molto seria. Ed alla fine il risultato è la fenomenale scoperta che “tapas” viene da “tapar”, cioè, quando i tizi antichi andavano a bere, sul bicchiere ci mettevano un piattuzzo con una robina da mangiare per evitare che nel vino ci cascassero i moschini, lo “tappavano”, ecco. E poi dopo hanno continuato a farlo comunque. Dite la verità, ne so a pacchi, neh?
¡Que viva España!
Io, per la verità, non è che so bene da dove incominciare, ecco. Ho visto tantissime cose bellissime, ho camminato su e giù godendomi quelle vie arabe, tra il profumo di zagara che rimarrà sempre il profumo di Sevilla, per me. Ho visto il flamenco, quello vero a tre passi dal tablao e ho visto un torero, uno vero. Vabbè, non sono riuscita a fidanzarmici, però vabbè, una mica può riuscire a fare proprio tutto in due settimane, no?
Tornata (ohibò)
Ecco, di tutto quello che è successo in tutto questo tempo, beh, saprete tutto non appena non puzzerò come una capra e sarò in grado di parlare, però, gente, io me lo chiedo davvero, cosa diavolo ci faccio ancora qua?
Felice e in partenza
E quindi, dopo un sacco di parlare, la partenza è arrivata. La valigia è pronta, documenti, biglietti e robette varie son sistemate, resto solo io da metter sull’aereo. Domani a quest’ora starò respirando un’aria calda e diversa, pronta a sgambettare verso la calle Betis e ubriacarmi di Spagna e flamenco. È inutile che ve lo dica, ma son più che felice. Fate i bravi mentre son via e passate ad innaffiare le mie piantine, ogni tanto.
Ci siamo!!!!
Ecco, per farvi capire quanto ho rotto le balle con la storia della partenza, tra toreri flamenco e altre robe, vi dico solo che la mia estetista m’ha fatto un cerettone da combattimento, che in gergo significa: vai e divertiti. Come potrei deluderla?