Ciao, sono Peppa Pig!

Ciao, sono Peppa Pig!

Alla fine, ieri, ci sono andata al mercato. In un momento di follia, ho deciso di comprare una maglietta rosa. Vado a pagare e all’omino dico senti, ma se io vado a casa a provarla e poi mi sento Peppa Pig, poi posso cambiarla? Sì sì, dice l’omino, non ti preoccupare. Sicché io pago, ringrazio, faccio per andare via e l’infame – come lo vuoi chiamare? – fa ok, a venerdì prossimo. Forse avrei fatto meglio a comprarle, le scarpette per correre.

L’universo ci parla

L’universo ci parla

Bon, ragazza, mi sono detta. Qui bisogna fare qualcosa. Hai messo su un sacco di ciccia da buttar giù. Si va a correre. Poi ieri guardavo un telefilm e riflettevo che quasi tutti i serial killer dei telefilm rapiscono i tizi che ammazzeranno mentre stanno a correre. Via, ho detto, siamo mica in un film. Stamattina, invece, ho pensato che potevo andare al mercato a comprare delle scarpette per correre. Il tempo di pensarlo e il cielo s’è fatto nuvolo, è arrivato un vento della miseria e s’è messo a piovere. A questo punto, chi sono io per ignorare i segnali dell’universo? A pranzo lasagne e fuck la corsetta.

The stars are very different today

The stars are very different today

Del viaggio al nord nord, quest’anno ci son delle cose che devo proprio dire. Tipo che gli svedesi sono alti. Ma molto alti. Tu cammini e ti passano accanto questi gigantoni col naso che sembra temperato col temperamatite e tu ti senti proprio come Calimero.

Il cielo, al nord nord, è diverso. Sembra più vicino e anche le stelle sembrano diverse. È diversa anche la luce. È più gialla e meno violenta di questa luce che c’è qui.

Ma la cosa che è piaciuta di più alla Sere cicciona che vive in me è che hanno un sacco di tipi di pane diverso. E siccome fa tanto freddo, sei autorizzata a mangiarlo col burro. Tanto lì fa freddo e il burro non ingrassa. Forse.

Tutto bene, grazie

Tutto bene, grazie

L’altra sera ho incrociato un tizio che conosco. Io ero a piedi, lui in bici. Ciao, ho detto io. Ciao, ha detto lui. Ed è andato avanti. Ha fatto un po’ di metri e mi ha urlato tutto ok, vero? Sì, grazie, ho urlato io senza nemmeno girarmi. Anche perché penso che nel frattempo avesse voltato l’angolo pure lui. E se anche avessi detto, no ma sai altro che ok, è un periodo di merda, non avrebbe sentito. È dall’altra sera che mi chiedo, sì, ma se non volevi sentire la risposta, cazzo me lo hai chiesto?